RAMSES GROUP NEWS n. 498 – 1 febbraio 2023
Green New Deal italiano
Beneficiari Enti locali , Micro impresa , Enti NON PROFIT, Imprenditoria femminile, Imprenditoria giovanile, Piccola e Media Impresa, Grande impresa, Impresa individuale
Agevolazione Misto
Area geografica Tutta Italia
Scadenza 31/12/2023
Cosa offre il bando
L’intervento del Fondo per la crescita sostenibile (FCS) definito con il decreto Ministro dello sviluppo economico (MISE) di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze 1° dicembre 2021 prevede la concessione di agevolazioni finanziarie a sostegno dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare a sostegno delle finalità del “Green New Deal italiano”.
La misura “Progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare negli ambiti del Green New Deal italiano” è destinata al sostegno dei progetti di imprese ammesse ai finanziamenti agevolati Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI), e prevede la concessione di contributi a sostegno delle attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e, per le PMI, di industrializzazione dei risultati della ricerca e sviluppo.
Possono partecipare al bando le imprese di qualsiasi dimensione che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca, che presentano progetti singolarmente o in forma congiunta. I soggetti beneficiari possono presentare programmi anche congiuntamente tra loro, previa indicazione del soggetto capofila e fermo restando un importo progettuale a carico di ciascuna impresa partecipante di valore non inferiore a euro 3.000.000.
L’intervento sostiene progetti coerenti con gli ambiti di intervento del Green New Deal italiano, con particolare riguardo agli obiettivi di:
- decarbonizzazione dell’economia
- economia circolare
- riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi
- rigenerazione urbana
- turismo sostenibile
- adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico
Le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale devono essere finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti.
Gli investimenti per l’industrializzazione, che sono ammessi esclusivamente per le PMI, devono avere un elevato contenuto di innovazione e sostenibilità, ed essere volti a diversificare la produzione di uno stabilimento mediante prodotti nuovi aggiuntivi ovvero a trasformare radicalmente il processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente. Possono essere ammessi distintamente ovvero insieme ad un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito di un programma integrato presentato per l’ottenimento di agevolazioni, alle condizioni previste dal decreto.
Ai fini dell’ammissibilità alle agevolazioni, i programmi devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a euro 3.000.000 e non superiori a euro 40.000.000.
Le imprese accedono alle agevolazioni secondo due distinte procedure:
- a sportello, per i programmi di importo non inferiore a 3 milioni e non superiore a 10 milioni di euro, con un massimo di tre imprese partecipanti
- negoziale, per i programmi di importo superiore a 10 milioni e non superiore a 40 milioni di euro, con un massimo di cinque imprese partecipanti.
Le agevolazioni sono:
- Finanziamenti agevolati del FRI, accompagnati da finanziamenti bancari e in presenza di idonea attestazione creditizia, per una percentuale nominale delle spese e dei costi ammissibili non inferiore al 50 per cento e, comunque, non superiore al 70 per cento.
Il finanziamento agevolato può essere assistito da idonee garanzie ed è concesso a un tasso non inferiore allo 0,50 per cento nominale annuo.
La durata del finanziamento può assumere un valore minimo di 4 anni e massimo di 15 anni, comprensivo di un periodo di preammortamento commisurato alla durata in anni interi del progetto o programma e, comunque, non superiore a 4 anni decorrenti dalla data di sottoscrizione del contratto di finanziamento.
- Contributi a fondo perduto, per una percentuale massima delle spese e dei costi ammissibili di progetto:
- pari al 15 per cento come contributo alla spesa, a sostegno delle attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale e per l’acquisizione delle prestazioni di consulenza relative alle attività di industrializzazione
- pari al 10 per cento come contributo in conto impianti, per l’acquisizione delle immobilizzazioni oggetto delle attività di industrializzazione.
Il bando intende sostenere i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare a sostegno delle finalità del “Green New Deal italiano”.
Green New Deal – Progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per transizione ecologica e circolare
FORMA AGEVOLAZIONE
Prestito/Anticipo rimborsabile, Contributo/Fondo perduto
SETTORE
Agroalimentare, Alberghiero, Altri servizi, Artigianato, Autoveicoli e altri mezzi di trasporto, Chimica e Farmaceutica, Commercio, Cultura, Edilizia, Elettronica, Fornitura Energia, Acqua e gestione Rifiuti, Meccanica, Metallurgia, Mobili, Legno e Carta, Moda e Tessile, Ristorazione, Salute, Servizi di trasporto, Turismo, ICT
SPESA AMMESSA
Da 3.000.000 € a 40.000.000 €
REGIONI
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Umbria, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Veneto
Cos’è
L’intervento del Fondo per la crescita sostenibile (FCS) definito con il decreto 1° dicembre 2021 del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze prevede la concessione di agevolazioni finanziarie a sostegno dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare a sostegno delle finalità del Green New Deal italiano.
La misura è destinata al sostegno dei progetti di imprese ammesse ai finanziamenti agevolati Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI), e prevede la concessione di contributi a sostegno delle attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e, per le PMI, di industrializzazione dei risultati della ricerca e sviluppo.
A chi si rivolge
Imprese di qualsiasi dimensione che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca, che presentano progetti singolarmente o in forma congiunta.
Cosa prevede
L’intervento sostiene progetti coerenti con gli ambiti di intervento del Green New Deal italiano, con particolare riguardo agli obiettivi di:
– decarbonizzazione dell’economia
– economia circolare
– riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi
– rigenerazione urbana
– turismo sostenibile
– adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico
Le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale devono essere finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti.
Gli investimenti per l’industrializzazione, ammessi esclusivamente per le PMI, devono avere un elevato contenuto di innovazione e sostenibilità, ed essere volti a diversificare la produzione di uno stabilimento mediante prodotti nuovi aggiuntivi ovvero a trasformare radicalmente il processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente. Possono essere ammessi distintamente ovvero insieme ad un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito di un programma integrato presentato per l’ottenimento di agevolazioni, alle condizioni previste dal decreto.
I progetti ammissibili inoltre devono:
– essere realizzati nell’ambito di una o più unità locali ubicate nel territorio nazionale
– prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 3 milioni e non superiori a 40 milioni di euro
– avere una durata non inferiore a 12 mesi e non superiore a 36 mesi
– essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni
Le imprese accedono alle agevolazioni secondo due distinte procedure:
– a sportello, per i programmi di importo non inferiore a 3 milioni e non superiore a 10 milioni di euro, con un massimo di tre imprese partecipanti
– negoziale, per i programmi di importo superiore a 10 milioni e non superiore a 40 milioni di euro, con un massimo di cinque imprese partecipanti.
Obiettivo – Finalità
Innovazione e ricerca – Transizione ecologica
Forma agevolazione
Prestito/Anticipo rimborsabile, Contributo/Fondo perduto
Costi ammessi
Costi di personale – Costo del personale; Costi generali – Spese generali; Servizi – Servizi professionali; Materiali – Impianti/Macchinari/Attrezzature; Servizi – Altri servizi; Materiali – Progettazione/studi/consulenze; Immateriali – Diritti Di Brevetto; Immateriali – Know-How
Spesa ammessa (min-max)
Da 3.000.000 € a 40.000.000 €
Agevolazione concedibile (min-max)
—
Tipologia soggetto
Impresa, Università/Ente di Ricerca
Dimensione
Piccola Impresa , Media Impresa , Grande Impresa , Non applicabile
Settore attività
Agroalimentare, Alberghiero, Altri servizi, Artigianato, Autoveicoli e altri mezzi di trasporto, Chimica e Farmaceutica, Commercio, Cultura, Edilizia, Elettronica, Fornitura Energia, Acqua e gestione Rifiuti, Meccanica, Metallurgia, Mobili, Legno e Carta, Moda e Tessile, Ristorazione, Salute, Servizi di trasporto, Turismo, ICT
ATECO
Tutti i settori economici ammissibili a ricevere aiuti
Regioni
Abruzzo – Basilicata – Calabria – Campania – Emilia-Romagna – Friuli-Venezia Giulia – Lazio – Liguria – Lombardia – Marche – Molise – Piemonte – Puglia – Sardegna – Sicilia – Toscana – Trentino-Alto Adige/Südtirol – Umbria – Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste – Veneto
Comuni
Tutti
Ambito territoriale speciale
Non applicabile
Altre caratteristiche
FCS, FRI, Green New Deal, transizione ecologica, PMI, R&S, innovazione, sostenibilità, industrializzazione, decarbonizzazione
Soggetto gestore
Mediocredito Centrale
LINK UTILI
Base normativa primaria
Base normativa secondaria
Decreto interministeriale 1 dicembre 2021
Provvedimento attuativo
Decreto direttoriale 23 agosto 2022
Riferimenti Gazzetta Ufficiale
—
Stanziamento incentivo
750.000.000 €
Sito di riferimento
www.mise.gov.it
Scadenza 31/12/2023
MISE – Fondo Transizione Industriale
E’ stato firmato il decreto che rende operativo il Fondo per il sostegno alla transizione industriale, già previsto dalla Legge di Bilancio 2022. Ci sono 150 milioni di euro per l’anno in corso.
L’obiettivo è favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici.
A chi è rivolto
L’intervento è rivolto alle imprese, di qualunque dimensione, con particolare riguardo a quelle che operano in settori ad alta intensità energetica, quali ad esempio fonderie, acciaierie, cartiere, ceramiche, cementerie.
Il Fondo finanzierà la realizzazione di investimenti per l’efficientamento energetico, per il riutilizzo per impieghi produttivi di materie prime e di materie riciclate, nonché il cambiamento del processo produttivo attraverso l’implementazione di soluzioni e tecnologie atte a consentire una maggiore efficienza energetica ovvero attraverso il riciclo e il riuso di materiali produttivi, di materie prime e riciclate
Cosa finanzia
I progetti potranno eventualmente essere accompagnati da percorsi di formazione del personale.
Secondo le anticipazioni fornite da Il Sole 24 Ore i progetti devono avere un importo compreso fra 3 e 20 milioni di euro. Le agevolazioni saranno concesse, come contributo a fondo perduto, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento Gber.
La presentazione delle domande sarà a sportello.
Finalità: Il presente Fondo ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici attraverso agevolazioni alle imprese finalizzate alla realizzazione di investimenti per l’efficientamento energetico, per il riutilizzo per impieghi produttivi di materie prime e di materie riciclate, nonché per la cattura, il sequestro e il riutilizzo della CO2.
Soggetti beneficiari: Possono beneficiare degli interventi del Fondo, le imprese di qualsiasi dimensione e operanti sull’intero territorio nazionale, che, alla data di presentazione della domanda di accesso, si trovano nelle seguenti condizioni:
a) essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese;
b) operare in via prevalente nei settori estrattivo e manifatturiero di cui alle sezioni B e C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007;
c) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
d) non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, come previsto dall’articolo 1, paragrafo 4, lettera c), del Regolamento GBER;
e) non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
f) aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
g) essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi.
Spese ammissibili: Sono ammissibili le spese riferite all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, nella misura necessaria alle finalità del progetto oggetto della richiesta di agevolazioni.
Dette spese riguardano:
a) suolo aziendale e sue sistemazioni, limitatamente a quelli strettamente necessari per soddisfare gli obiettivi ambientali, nei limiti del 10% (dieci per cento) dell’investimento complessivamente ammissibile;
b) opere murarie e assimilate, limitatamente a quelle strettamente necessarie per soddisfare gli obiettivi ambientali, nel limite del 40% (quaranta per cento) dell’investimento complessivamente ammissibile;
c) impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, necessari per perseguire gli obiettivi ambientali;
d) programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi.
Con riferimento ai progetti per la formazione del personale, sono ammissibili alle agevolazioni di cui al presente decreto le spese e i costi relativi a:
a) spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
b) i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione, quali le spese di viaggio, le spese di alloggio, i materiali e le forniture con attinenza diretta al progetto, l’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature nella misura in cui sono utilizzati esclusivamente per il progetto di formazione;
c) i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione.
Interventi ammissibili: Sono ammissibili all’intervento del Fondo programmi di investimento, eventualmente accompagnati da progetti di formazione del personale, che perseguono una o più delle seguenti finalità:
a) conseguimento nell’ambito dell’unità produttiva oggetto di intervento di una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa;
b) uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate, nell’unità produttiva oggetto dell’intervento;
c) cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo dell’unità produttiva oggetto dell’investimento, attraverso l’implementazione di soluzioni e tecnologie atte a consentire una maggiore efficienza energetica ovvero attraverso il riciclo e il riuso di materiali produttivi, di materie prime e riciclate.
I programmi di investimento di cui al presente articolo devono:
a) prevedere spese complessive ammissibili di importo non inferiore a euro 3.000.000,00 (tre milioni) e non superiore a euro 20.000.000,00 (venti milioni);
b) essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di accesso al Fondo;
c) essere realizzati entro trentasei mesi dalla data di concessione del contributo. Su richiesta motivata dell’impresa, il Soggetto gestore può concedere una proroga del termine di ultimazione del programma non superiore a 12 (dodici) mesi.
Entità e forma dell’agevolazione: Le agevolazioni sono concesse, nella forma del contributo a fondo perduto, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento GBER e, in particolare:
a) per gli investimenti finalizzati al conseguimento di una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa e per gli investimenti finalizzati ad un uso efficiente delle risorse, nei limiti delle intensità previste dagli aiuti di cui alla Sezione 7 – Aiuti per la tutela dell’ambiente del Regolamento GBER e individuati nel provvedimento di cui all’articolo 10, comma 2;
b) per gli investimenti finalizzati al cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo, nei limiti delle intensità di aiuto previste dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale o dall’articolo 17 del Regolamento GBER;
c) per gli investimenti coerenti con le finalità, i limiti e le condizioni della sezione 2.6 del Quadro temporaneo, nei limiti delle intensità previste dal punto 53quinquies, lettera n), del Quadro temporaneo medesimo e nel rispetto di quanto previsto dalla lettera b) del medesimo punto; d) per i progetti di formazione del personale nei limiti delle intensità previste dall’articolo 31 del Regolamento GBER.
Presentazione delle domande:
I termini per la presentazione delle domande di agevolazione sono definiti dal Ministero con successivo provvedimento.
SOGGETTI BENEFICIARI
Tutte le imprese di qualsiasi dimensione che rispettano i seguenti requisiti:
- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese;
- operare in via prevalente nei settori estrattivo e manifatturiero di cui alle sezioni B e C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007;
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
- non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, come previsto dall’articolo 1, paragrafo 4, lettera c), del Regolamento GBER;
- non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
- essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi.
INTERVENTI AMMISSIBILI
I progetti di investimento dovranno perseguire almeno una delle seguenti finalità:
- conseguimento nell’ambito dell’unità produttiva oggetto di intervento di una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa;
- uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate, nell’unità produttiva oggetto dell’intervento;
- cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo dell’unità produttiva oggetto dell’investimento, attraverso l’implementazione di soluzioni e tecnologie atte a consentire una maggiore efficienza energetica ovvero attraverso il riciclo e il riuso di materiali produttivi, di materie prime e riciclate.
I programmi devono prevedere investimenti complessivi ammissibili di importo non inferiore a € 3.000.000,00 e non superiore a € 20.000.000,00.
Le tipologie di investimento potranno riguardare:
- impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, necessari per perseguire gli obiettivi ambientali;
- programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi;
- suolo aziendale e sue sistemazioni, limitatamente a quelli strettamente necessari per soddisfare gli obiettivi ambientali, nei limiti del 10% dell’investimento complessivamente ammissibile;
- opere murarie e assimilate, limitatamente a quelle strettamente necessarie per soddisfare gli obiettivi ambientali, nel limite del 40% dell’investimento complessivamente ammissibile;
- formazione del personale:
– per i costi inerenti ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
– per i costi di esercizio relativi ai formatori e ai partecipanti quali di viaggio, alloggio, materiali e forniture collegate direttamente al progetto, la’mmortamento degli strumenti e delle attrezzature nella misura in cui sono utilizzati esclusivamente per il progetto di formazione;
– per i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione.
ENTITÀ DEL CONTRIBUTO
Con specifico provvedimento verranno definite le intensità e le percentuali di contributo concedibile.
- Per gli investimenti finalizzati al conseguimento di una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa e per gli investimenti finalizzati ad un uso efficiente delle risorse, i contributi saranno concessi nei limiti delle intensità previste dagli aiuti di cui alla Sezione 7 – Aiuti per la tutela dell’ambiente del Regolamento GBER;
- Per gli investimenti finalizzati al cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo, nei limiti delle intensità di aiuto previste dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale o dall’articolo 17 del Regolamento GBER;
- Per gli investimenti coerenti con le finalità, i limiti e le condizioni della sezione 2.6 del Quadro temporaneo, nei limiti delle intensità previste dal punto 53quinquies, lettera n), del Quadro temporaneo medesimo e nel rispetto di quanto previsto dal punto precedente;
- Per i progetti di formazione del personale nei limiti delle intensità previste dall’articolo 31 del Regolamento GBER.
MODALITÀ DI PRESENTAZIONE
Le domande saranno valutate sulla base di procedura valutativa a sportello (Click Day).
I termini verrano pubblicati in un successivo provvedimento.
Fondo per la transizione industriale: agevolazioni per i progetti di decarbonizzazione delle imprese
Favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici attraverso agevolazioni alle imprese finalizzate alla realizzazione di investimenti per l’efficientamento energetico e per il riutilizzo di materie prime e riciclate. E’ l’obiettivo del nuovo Fondo per la transizione industriale previsto dal disegno di legge di Bilancio 2022. Nello specifico, le misure agevolative, destinate ai settori industriali che hanno difficoltà ad abbattere le emissioni di Co2, forniranno supporto alla realizzazione dei progetti di decarbonizzazione. Il nuovo Fondo dovrebbe nascere nei primi mesi del 2022, dopo l’approvazione definitiva della legge di Bilancio 2022.
Il disegno di legge di Bilancio 2022 prevede alcune novità per quanto riguarda le agevolazioni alle imprese. Tra le novità c’è l’istituzione al Ministero dello Sviluppo Economico del Fondo per la transizione industriale.
Con una dotazione di 150 milioni di euro dal 2022, il fondo ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici attraverso agevolazioni alle imprese finalizzate alla realizzazione di investimenti per l’efficientamento energetico, per il riutilizzo per impieghi produttivi di materie prime e riciclate, nonché per la cattura, il sequestro e il riutilizzo della CO2.
Fondo per la transizione industriale
Il comma 1 dell’art. 127 della bozza del ddl così recita: “Allo scopo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici è istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico il Fondo per la transizione industriale con una dotazione di 150 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022. “
Il Fondo per la transizione industriale è destinato a quei settori che hanno difficoltà ad abbattere le emissioni di Co2 (i cosiddetti hard to abate) e concepito per aiutarli nella realizzazione di progetti di decarbonizzazione. L’istituzione del fondo vuole essere una prima risposta al dibattito in essere in sede europea sul percorso da intraprendere in materia di decarbonizzazione e sui suoi costi economici e sociali.
Questo dibattito ha trovato concretezza nella pubblicazione, il 14 luglio 2021 da parte della Commissione Europea, del pacchetto climatico “Fit for 55”, che propone le proposte legislative per raggiungere entro il 2030 gli obbiettivi del Green Deal. In particolare, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, con l’obbiettivo di arrivare alla “carbon neutrality” per il 2050.
Il “Fit for 55” ha l’obiettivo di dare accelerazione alla riduzione delle emissioni di gas serra nel prossimo decennio. Le misure previste combinano: l’applicazione dello scambio di emissioni a nuovi settori (EU Emissions Trading System – ETS) e un rafforzamento dell’attuale sistema di scambio di emissioni dell’UE; un maggiore uso delle energie rinnovabili; una maggiore efficienza energetica; una più rapida diffusione di modi di trasporto a basse emissioni e delle infrastrutture e dei carburanti per sostenerli; un allineamento delle politiche fiscali con gli obiettivi del Green Deal europeo; misure per prevenire la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio; strumenti per preservare e far crescere i nostri bacini naturali di carbonio (intesi come i depositi naturali, ad esempio foreste ed oceani, che assorbono il carbonio dall’atmosfera, riducendone la concentrazione e diminuendo, così, l’effetto serra.)
Il pacchetto “Pronti per il 55 %” (Fit for 55) consiste, quindi, in una serie di proposte interconnesse, tutte orientate verso lo stesso obiettivo: garantire una transizione equa, competitiva e verde entro il 2030 e oltre. Esso si traduce in un delicato equilibrio tra fissazione dei prezzi, obiettivi, norme e misure di sostegno.
La fissazione dei prezzi consente di avere:
– un sistema per lo scambio di quote di emissioni più robusto, anche nel settore dell’aviazione;
– una estensione dello scambio di quote di emissioni ai trasporti marittimi e stradali e all’edilizia;
– un aggiornamento della direttiva sulla tassazione dell’energia;
– un nuovo meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere.
Obiettivi del Fondo
In particolare, gli obiettivi del fondo sono:
– aggiornamento del regolamento sulla condivisione degli sforzi;
– aggiornamento del regolamento sull’uso del suolo, il cambiamento di uso del suolo e la silvicoltura;
– aggiornamento della direttiva sulle energie rinnovabili;
– aggiornamento della direttiva sull’efficienza energetica;
– prestazioni più rigorose in termini di CO2 per auto e furgoni;
– nuova infrastruttura per i combustibili alternativi;
– ReFuelEU: carburanti più sostenibili per l’aviazione;
– FuelEU: carburanti più puliti per il settore marittimo.
Misure di sostegno per le imprese
E’ opportuno utilizzare entrate e regolamenti per promuovere l’innovazione e la solidarietà e per mitigare le ripercussioni sui soggetti vulnerabili, in particolare attraverso il nuovo Fondo sociale per il clima e il potenziamento del Fondo per la modernizzazione e del Fondo per l’innovazione.
Se da un lato il pacchetto impone all’industria nuovi obblighi di decarbonizzazione dei processi di produzione, dall’altro contempla anche meccanismi che favoriranno la diffusione di nuove tecnologie.
Il Fondo per l’innovazione, che sostiene gli investimenti delle imprese e delle PMI nell’energia pulita, metterà a disposizione più finanziamenti a favore di infrastrutture e progetti innovativi tesi a decarbonizzare l’industria, con particolare riguardo per i progetti nei settori interessati dal meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM).
L’istituzione del Fondo per la transizione industriale intende stimolare gli investimenti in un’economia a basse emissioni di carbonio, i quali possono dare una spinta a crescita economica e occupazione, accelerare la transizione verso l’energia pulita, aumentare la competitività a lungo termine e ripercuotersi positivamente sulla ripresa verde.
Il bilancio a lungo termine dell’UE e il pacchetto per la ripresa Next Generation EU sono specificamente concepiti per sostenere la transizione verde. Il 30 % dei programmi del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 è inteso a sostenere l’azione per il clima, ad esempio tramite la politica di coesione, l’agricoltura e il programma LIFE per il clima e l’ambiente.
Dall’altro canto i piani nazionali degli Stati membri per la ripresa e la resilienza finanziati nell’ambito dello strumento per la ripresa e la resilienza devono contribuire alla transizione verde con misure che rappresentino almeno il 37 % delle dotazioni.
MODALITÀ DI PRESENTAZIONE
Le domande saranno valutate sulla base di procedura valutativa a sportello (Click Day).
I termini verrano pubblicati in un successivo provvedimento.
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