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AGRICOLTURA BIOLOGICA – MASAF Finanziamento a fondo perduto per forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e promozione filiere e distretti agricoltura biologica

Gennaio 2, 2023
in Archivio, BANDI, Newsletter, PNRR - PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
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RAMSES GROUP NEWS n. 477 – 2 gennaio 2023

In fase di attivazione

 Area Geografica: Italia

 Scadenza: PROSSIMA APERTURA | In fase di attivazione

 Beneficiari: Micro Impresa, Grande Impresa, PMI, Associazioni/Onlus/Consorzi

 Settore: Agricoltura

 Spese finanziate: Consulenze/Servizi, Promozione/Export

 Agevolazione: Contributo a fondo perduto


DESCRIZIONE COMPLETA DEL BANDO

Il decreto disciplina i criteri e le modalita’ per l’attuazione degli interventi volti a favorire le forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e per la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica, finanziati a valere sulla disponibilita’ del «Fondo per l’agricoltura biologica».

Gli specifici interventi volti a favorire le forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica sono selezionati mediante procedura ad evidenza pubblica per la concessione di contributi in conto capitale.

Gli interventi riguardano in particolare:

a. aiuti per il trasferimento di conoscenze e per azioni di informazione, destinati ad azioni di formazione professionale e acquisizione di competenze (come corsi di formazione, seminari e coaching), ad attivita’ dimostrative e ad azioni di informazione;

b. aiuti per i servizi di consulenza, intesi ad aiutare le aziende agricole, filiere e distretti di agricoltura biologica a usufruire di servizi di consulenza per migliorare le prestazioni economiche e ambientali nonche’ la sostenibilita’ e la resilienza climatiche dell’azienda o dell’investimento;

c. aiuti alle azioni promozionali a favore dei prodotti agricoli, volti all’organizzazione e alla partecipazione a concorsi, fiere ed esposizioni; pubblicazioni destinate a sensibilizzare il grande pubblico in merito ai prodotti agricoli biologici, alle filiere biologiche e ai distretti biologici/biodistretti.

Soggetti beneficiari

Per i progetti a carattere nazionale (come meglio specificato nel paragrafo degli interventi ammissibili), possono presentare domanda di accesso ai contribuiti:

a) le filiere biologiche giuridicamente costituite o costituende in raggruppamenti di imprese, aventi almeno le seguenti caratteristiche:

i. compagine costituita da operatori biologici coinvolti nella produzione primaria con la partecipazione di almeno un operatore coinvolto nella preparazione e nella distribuzione di prodotti agricoli ed agroalimentari biologici;

ii. gli operatori biologici coinvolti nella produzione primaria presenti nel raggruppamento dovranno essere in numero maggioritario, e dovranno avere nel complesso sede operativa in almeno cinque regioni e/o province autonome;

iii. i soggetti del raggruppamento dovranno avere interessi comuni nella commercializzazione di uno o piu’ prodotti della filiera biologica.

b) le associazioni biologiche.

Per i progetti a carattere locale, possono presentare domanda di accesso ai contribuiti i distretti biologici/biodistretti, cosi’ come definiti nel decreto, riconosciuti dalle regioni e dalle province autonome di competenza alla data di apertura dei bandi.

Tipologia di interventi ammissibili

Gli interventi sono rivolti a favorire le forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e alla promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica e di ogni attivita’ a queste connessa. A tal fine si ritiene necessario stimolare processi di organizzazione dei rapporti tra i differenti soggetti delle filiere agricole biologiche, con l’obiettivo di:

a) promuovere la transizione ecologica del comparto agroalimentare attraverso processi di riconversione alla produzione con metodo biologico;

b) sviluppare la collaborazione e l’integrazione fra i soggetti della filiera che permettano di riconoscere il maggior valore aggiunto alla produzione primaria biologica;

c) stimolare le relazioni di mercato e garantire ricadute positive sulla produzione agricola di prossimita’ e sull’economia del territorio interessato, in particolare mediante la realizzazione di un sistema integrato, volto alla valorizzazione e alla vendita di prodotti agricoli ed agroalimentari biologici.

Sono ammissibili a contributo i progetti che perseguono le finalità indicate sopra, attraverso la realizzazione di uno o più interventi sotto indicati.

I progetti possono rivestire carattere nazionale o locale:

a) i progetti a carattere nazionale devono essere realizzati in almeno cinque regioni e/o provincie autonome italiane ed avere ricadute in ambito nazionale;

b) i progetti a carattere locale devono essere realizzati in ambito regionale ed interregionale ed avere ricadute nell’area definita dall’intervento.

I progetti, sia a carattere nazionale che a carattere locale, si articolano nelle categorie di interventi previste dal regolamento (UE).

Nei provvedimenti attuativi il Ministero individua le categorie di interventi ammissibili in relazione ad ogni tipologia di soggetto proponente.

Qualora in una delle due categorie di progetti (nazionale o locale) non venissero presentate domande di contributo tali da esaurire le risorse disponibili, il Ministero si riserva la facolta’ di impiegare tali risorse per finanziare l’altra categoria di progetti.

Entità e forma dell’agevolazione

Le risorse finanziarie disponibili sono quelle previste dal «Fondo per l’agricoltura biologica».

La totalità delle risorse finanziarie vengono destinate ai soggetti beneficiari secondo la seguente ripartizione:

a) il 40% e’ destinato a finanziare interventi proposti da filiere biologiche giuridicamente costituite o costituende;

b) il 30% e’ destinato a finanziare interventi proposti da associazioni biologiche;

c) il 30% e’ destinato a finanziare interventi proposti da distretti biologici/biodistretti.

L’intensita’ delle agevolazioni sara’ stabilita nei singoli provvedimenti. In ogni caso, l’intensita’ di aiuto non supera il 100 % dei costi ammissibili. In relazione agli aiuti per servizi di consulenza, l’importo dell’aiuto e’ limitato a euro 1.500,00 per consulenza. 

Scadenza

In fase di attivazione

Criteri e modalita’ per l’attuazione degli interventi volti a favorire le forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e per la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica.

LINK UTILI

(GU Serie Generale n.293 del 16-12-2022)

25.05.2022: espressa l’Intesa sancita in Conferenza Stato-Regioni, Rep. Atti n. 98/CSR

GAZZETTA UFFICIALE http://www.regioni.it/download/news/652414/


Agricoltura: definiti criteri e modalità di attuazione degli interventi a sostegno della produzione a ridotto impatto ambientale

AGRICOLTURA BIOLOGICA

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto 14 ottobre 2022 del Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali recante criteri e modalità per l’attuazione degli interventi volti a favorire le forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e per la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica. La direzione generale procederà alla pubblicazione di un apposito avviso pubblico sul sito istituzionale www.politicheagricole.it. La documentazione richiesta dovrà essere inviata tramite posta elettronica certificata (PEC), all’indirizzo specificato nei successivi provvedimenti che saranno emanati, accompagnata da una lettera di trasmissione firmata digitalmente dal legale rappresentante del soggetto proponente.

Approda sulla Gazzetta Ufficiale n. 293 del 16 dicembre 2022 il decreto 14 ottobre 2022 del Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali recante criteri e modalità per l’attuazione degli interventi volti a favorire le forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e per la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica.

Gli specifici interventi sono selezionati mediante procedura ad evidenza pubblica per la concessione di contributi in conto capitale.

In particolare, gli interventi, nel rispetto della normativa dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato, riguardano le categorie di aiuti previste dal regolamento (UE) n.702/2014 che dichiara compatibili con il mercato interno alcune categorie di aiuti nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali, e in particolare:

a. aiuti per il trasferimento di conoscenze e per azioni di informazione destinati ad azioni di formazione professionale e acquisizione di competenze (come corsi di formazione, seminari e coaching), ad attività dimostrative e ad azioni di informazione;

b. aiuti per i servizi di consulenza intesi ad aiutare le aziende agricole, filiere e distretti di agricoltura biologica a usufruire di servizi di consulenza per migliorare le prestazioni economiche e ambientali nonché la sostenibilità e la resilienza climatiche dell’azienda o dell’investimento;

c. aiuti alle azioni promozionali a favore dei prodotti agricoli volti all’organizzazione e alla partecipazione a concorsi, fiere ed esposizioni; pubblicazioni destinate a sensibilizzare il grande pubblico in merito ai prodotti agricoli biologici, alle filiere biologiche e ai distretti biologici/biodistretti.

L’attuazione degli interventi sarà disciplinata con successivi provvedimenti che individueranno:

– le categorie di intervento,

– l’ammontare delle risorse disponibili,

– le tipologie di investimento,

– i requisiti di accesso dei Soggetti proponenti,

– le condizioni di ammissibilità dei Progetti, le spese ammissibili,

– la forma e le intensità’ delle agevolazioni,

– le modalità di presentazione delle domande, i criteri di valutazione e le modalità di concessione ed erogazione delle agevolazioni.

Risorse finanziarie

Le risorse finanziarie disponibili sono quelle previste dal «Fondo per l’agricoltura biologica».

La totalità delle risorse finanziarie, al netto di quelle eventualmente imputate al «soggetto gestore» saranno destinate ai soggetti proponenti secondo la seguente ripartizione:

a) il 40% per finanziare interventi proposti da filiere biologiche giuridicamente costituite o costituende;

b) il 30% per finanziare interventi proposti da associazioni biologiche;

c) il 30% per finanziare interventi proposti da distretti biologici/biodistretti.

L’intensità delle agevolazioni sarà stabilita nei singoli provvedimenti.

Il Ministero ritiene necessario stimolare processi di organizzazione dei rapporti tra i differenti soggetti delle filiere agricole biologiche, con l’obiettivo di:

a) promuovere la transizione ecologica del comparto agroalimentare attraverso processi di riconversione alla produzione con metodo biologico;

b) sviluppare la collaborazione e l’integrazione fra i soggetti della filiera che permettano di riconoscere il maggior valore aggiunto alla produzione primaria biologica;

c) stimolare le relazioni di mercato e garantire ricadute positive sulla produzione agricola di prossimità e sull’economia del territorio interessato, in particolare mediante la realizzazione di un sistema integrato, volto alla valorizzazione e alla vendita di prodotti agricoli ed agroalimentari biologici.

Soggetti proponenti

Per i progetti a carattere nazionale possono presentare domanda di accesso ai contribuiti:

a) le filiere biologiche giuridicamente costituite o costituende in raggruppamenti di imprese, aventi almeno le seguenti caratteristiche:

i. compagine costituita da operatori biologici coinvolti nella produzione primaria con la partecipazione di almeno un operatore coinvolto nella preparazione e nella distribuzione di prodotti agricoli ed agroalimentari biologici;

ii. gli operatori biologici coinvolti nella produzione primaria presenti nel raggruppamento dovranno essere in numero maggioritario, e dovranno avere nel complesso sede operativa in almeno cinque regioni e/o province autonome;

iii. i soggetti del raggruppamento dovranno avere interessi comuni nella commercializzazione di uno o più prodotti della filiera biologica.

b) le associazioni biologiche.

Per i progetti a carattere locale, possono presentare domanda di accesso ai contribuiti i distretti biologici/biodistretti riconosciuti dalle regioni e dalle province autonome di competenza alla data di apertura dei bandi.

Modalità di presentazione della proposta progettuale

La direzione generale procederà alla pubblicazione di un apposito avviso pubblico sul sito istituzionale www.politicheagricole.it.

La documentazione richiesta dovrà essere inviata tramite posta elettronica certificata (PEC), all’indirizzo specificato nei successivi provvedimenti che saranno emanati, accompagnata da una lettera di trasmissione firmata digitalmente dal legale rappresentante del soggetto proponente, salvo diversa indicazione della direzione generale.

LINK UTILI:

Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali decreto 14/10/2022 (Gazzetta Ufficiale16/12/2022, n. 293)

FONTE IPSOA


MASAF. Finanziamento a fondo perduto a favore dei produttori di vino DOP e IGP nonché dei produttori di vino biologico che investano in più moderni sistemi digitali

 Area Geografica: Italia

 Scadenza: PROSSIMA APERTURA | In fase di attivazione

 Beneficiari: Micro Impresa, Grande Impresa, PMI

 Settore: Agroindustria/Agroalimentare, Agricoltura

 Spese finanziate: Digitalizzazione, Promozione/Export

 Agevolazione: Contributo a fondo perduto

DESCRIZIONE COMPLETA DEL BANDO

Il decreto definisce i criteri e le modalita’ di assegnazione dei contributi per il perseguimento delle seguenti finalità:

a) favorire la promozione dei territori, anche in chiave turistica;

b) recuperare antiche tradizioni legate alla cultura enogastronomica del Paese.

Soggetti beneficiari

Sono ammessi a presentare istanza di contributo, i seguenti soggetti:

a) produttori di vino DOP, che esercitino altresi’ l’attivita’ agrituristica ovvero l’attivita’ enoturistica, nel rispetto della normativa nazionale e regionale vigente;

b) produttori di vino IGP, che esercitino altresi’ l’attivita’ agrituristica ovvero l’attivita’ enoturistica, nel rispetto della normativa nazionale e regionale vigente;

c) produttori di vino biologico, che esercitino altresi’ l’attivita’ agrituristica ovvero l’attivita’ enoturistica, nel rispetto della normativa nazionale e regionale vigente.

Per «produttori» si intendono i viticoltori ed i trasformatori di vino DOP, IGP o biologico, nonche’ gli imbottigliatori qualora siano altresi’ viticoltori o trasformatori.

Tipologia di interventi ammissibili

Le spese di investimento ammesse a contributo sono quelle concernenti moderni sistemi digitali che, attraverso l’impiego di un codice a barre bidimensionale (QR code) apposto sulle etichette dei vini, veicolino il consumatore su un sito web multilingue nel quale siano presenti una descrizione delle caratteristiche peculiari del territorio di riferimento, dal punto di vista storico-culturale e delle tradizioni enogastronomiche, nonche’ appositi collegamenti ipertestuali ai siti e alle pagine web istituzionali dedicati alla promozione culturale, turistica e rurale dei territori locali di produzione.

Il sito web deve rispettare i criteri di accessibilita’ previsti dalla normativa vigente e deve essere redatto in almeno due lingue, oltre l’italiano.

Il soggetto ammesso a contributo deve garantire per un periodo minimo di tre anni l’apposizione del codice a barre bidimensionale (QR code) sulle etichette di una quota parte della produzione complessiva imbottigliata indicata nell’istanza di contributo pari almeno al 25% della produzione stessa.

Il soggetto ammesso a contributo deve garantire, altresi’, per un periodo minimo di tre anni il collegamento ipertestuale tra il codice a barre bidimensionale (QR code) e il sito web multilingue.

Entità e forma dell’agevolazione

Le risorse da assegnare nel quadro dell’applicazione del decreto ammontano complessivamente a 1 milione di euro per l’annualita’ 2022, a valere sulle disponibilita’ previste nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Le risorse sono assegnate ai progetti ritenuti ammissibili e valutati positivamente, sulla base dell’ordine cronologico di presentazione, secondo la procedura a sportello.

La percentuale massima di contributo erogabile non puo’ superare il 70% delle spese ammesse. 

Scadenza

In fase di attivazione

PER INFORMAZIONI SCRIVI A  info@ramsesgroup.it

CONTATTACI AI NUMERI T 085 9493758 – 085 9495867

 Compila subito senza impegno la scheda informativa e ti contatteremo il prima possibile

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ARCHIVIO

PNRR: contributi per la logistica del settore agroalimentare

MIPAAF – PNRR M2C1-2.1. Finanziamento a fondo perduto per lo sviluppo della logistica agroalimentare tramite il miglioramento della capacità logistica dei porti

RAMSES GROUP NEWS n. 458 – 22 novembre 2022

ENTI PUBBLICI beneficiari

 Area Geografica: Italia

 Scadenza: BANDO APERTO | Scadenza il 25/11/2022

 Beneficiari: Ente pubblico

 Settore: Pubblico

 Spese finanziate: Risparmio energetico/Fonti rinnovabili, Opere edili e impianti

 Agevolazione: Contributo a fondo perduto


DESCRIZIONE COMPLETA DEL BANDO

È stato pubblicato il bando pubblico per l’accesso alle agevolazioni a sostegno degli investimenti per lo sviluppo della logistica agroalimentare tramite il miglioramento della capacità logistica delle aree portuali, a cui sono destinati 150 milioni di euro per gli anni dal 2022 al 2026 nell’ambito della misura PNRR “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”. 

Soggetti beneficiari

Le agevolazioni sono rivolte alle Autorità di sistema portuale quali enti pubblici non economici di rilevanza nazionale a ordinamento speciale, con funzioni di programmazione, coordinamento e regolazione del sistema dei porti nell’area di riferimento.

Tipologia di interventi ammissibili

Sono finanziabili:

  • investimenti di interesse pubblico per la logistica agroalimentare portuale
  • investimenti per la logistica agroalimentare portuale relativi a infrastrutture locali
  • investimenti per la logistica agroalimentare portuale relativi a infrastrutture portuali

I progetti devono prevedere uno o più dei seguenti obiettivi:

  • realizzazione, rifunzionalizzazione, ampliamento, ristrutturazione e digitalizzazione di aree, spazi e immobili connessi alle attività e ai processi logistici delle aree portuali
  • efficientamento e miglioramento della capacità commerciale e logistica attraverso il potenziamento delle infrastrutture per il trasporto alimentare, anche per ridurre i costi ambientali e le emissioni nel trasporto di materie prime, semilavorati e merci tra centri produttivi, centri logistici e mercati
  • miglioramento dell’accessibilità ai servizi hub e rafforzamento della sicurezza delle infrastrutture portuali anche mediante l’utilizzo di tecnologie innovative o a “zero emissioni”
  • rafforzamento dei controlli merceologici per preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità e caratteristiche produttive, anche con lo scopo di ridurre gli sprechi alimentari
  • riduzione degli impatti ambientali attraverso interventi di riqualificazione energetica

I progetti devono presentare un cosiddetto tagging climatico e/o digitale pari rispettivamente ad almeno il 32% e il 27 % del costo complessivo degli investimenti sostenuti con risorse del PNRR. Il rispetto di questi vincoli comporta l’attribuzione di un punteggio, sulla base dei criteri precisati nel bando.

Entità e forma dell’agevolazione

I progetti devono avere costi totali di importo complessivo non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 20 milioni di euro e devono essere ultimati nel entro 24 mesi dalla data di concessione delle agevolazioni e, comunque, non oltre il 30 giugno 2026.

Le agevolazioni sono concesse a fondo perduto, con un massimo 10 milioni di euro per ogni progetto, nella forma della sovvenzione diretta, sulla base di una valutazione a graduatoria.

È previsto un aiuto fino al 100% dei costi ammissibili.

Scadenza

Le domande di contributo dovranno essere inviate dalle ore 12,00 del giorno 31/10/2022 e fino alle ore 12,00 del giorno 25/11/2022.


PNRR: contributi per la logistica del settore agroalimentare all’ingrosso

RAMSES GROUP NEWS n. 455 – 17 novembre 2022

Pubblicato l’Avviso pubblico per l’accesso all’agevolazione prevista dal Decreto ministeriale del 5 agosto 2022, in attuazione alla misura PNRR Missione 2 Componente 1 – Investimento 2.1 “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo“, con particolare riferimento alla finalità di sviluppo della logistica agroalimentare per il miglioramento della capacità logistica dei mercati agroalimentari all’ingrosso.

Le risorse messe a disposizione per l’attuazione della misura sono pari a 150.000.000 € per gli anni dal 2022 al 2026. Di tali risorse, il 40% sarà destinato a finanziare progetti realizzati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Sicilia, Sardegna e Puglia.

Nello specifico, la misura finanzia progetti volti all’ammodernamento di infrastrutture locali adibite a mercati agroalimentari all’ingrosso che prevedono interventi di riqualificazione e/o efficientamento in grado di migliorare, a livello locale, il clima per le imprese e i consumatori e di ammodernare e sviluppare la base industriale di riferimento.

PNRR, M2C1 Investimento 2.1 

Come anticipato, la misura fa parte degli interventi previsti dal PNRR, Missione 2, Componente 1 – Investimento 2.1 “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo” attuata tramite altre 2 linee d’azione: “Contratti per la logistica agroalimentare” destinati alle imprese, con una dotazione pari a 500 milioni di euro ed il “Sostegno ai programmi di sviluppo finalizzati al rafforzamento della capacità logistica dei porti” con una dotazione di ulteriori 150 milioni di euro.

Beneficiari dell’incentivo a sostegno della logistica per l’agroalimentare all’ingrosso

La misura incentiva gli investimenti di soggetti, pubblici o privati, gestori di mercati agroalimentari all’ingrosso o altri soggetti aventi titolo alla realizzazione degli stessi interventi.

Tali soggetti sono ammessi se in regola con tali requisiti:

  • essere regolarmente costituiti ed iscritti come attivi nel Registro delle Imprese;
  • non essere sottoposti a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione coattiva o volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente, essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi;
  • non essere destinatari di un ordine di recupero pendente per effetto di una precedente decisione della Commissione Europea che dichiara un aiuto illegale e incompatibile con il mercato interno ed essere in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazione concesse dal Ministero;
  • non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà.

In tutti i casi di gestione del mercato da parte di un terzo in virtù di concessione o altro atto di conferimento, il soggetto proponente (alla data della presentazione della domanda) deve dimostrare che l’assegnazione è avvenuta o avverrà in maniera aperta, trasparente e non discriminatoria e nel dovuto rispetto delle norme in materia di appalti, ove applicabili.

Investimenti finanziati dalla misura

Gli interventi devono essere riconducibili a una o più linee d’azione relative a:

  • efficientamento e miglioramento della capacità commerciale e logistica, ad esempio attraverso interventi volti a migliorare la capacità di immagazzinaggio, stoccaggio e trasformazione delle materie prime, preservare la differenziazione dei prodotti per qualità,
    sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive;
  • riduzione degli impatti ambientali attraverso interventi di riqualificazione energetica o comunque in grado di ridurre l’impatto ambientale delle attività di commercio e di incrementare la
    sostenibilità dei prodotti commerciati;
  • riduzione degli sprechi alimentari attraverso, ad esempio, il rafforzamento dei controlli merceologici e la distribuzione delle eccedenze alimentari;
  • rifunzionalizzazione, ampliamento, ristrutturazione e digitalizzazione di aree, spazi e immobili connessi alle attività e ai processi logistici delle aree mercatali;
  • miglioramento dell’accessibilità ai servizi hub e il rafforzamento della sicurezza delle infrastrutture mercatali, anche mediante l’utilizzo di tecnologie innovative e a zero emissioni.

I progetti devono presentare costi totali di importo complessivo non inferiore 5.000.000 € e non superiore a 20.000.000 €, per un ammontare delle agevolazioni concesse, comunque non superiore a 10.000.000 €; essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e concludersi entro 24 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Inoltre, i progetti devono garantire il rispetto del principio del DNSH e del principio del contributo dell’obiettivo climatico e digitale, oltre a garantire la messa a disposizione degli interessati delle infrastrutture mercatali oggetto di intervento su base aperta, trasparente e non discriminatoria nonché l’applicazione di prezzi di mercato per l’uso o la vendita delle stesse infrastrutture. In ogni caso, non sono ammissibili i progetti che si riferiscono ad infrastrutture dedicate in quanto indirizzate ad operatori economici individuabili ex ante.

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese funzionali alla realizzazione dei progetti, relative a investimenti materiali e immateriali. Invece, non sono ammissibili le spese per servizi di consulenza continuativi o periodici o connessi alla consulenza scale, alla consulenza legale o alla pubblicità; spese per l’acquisto di beni usati o in leasing; o spese effettuate o fatturate al soggetto beneficiario da società con rapporti di controllo o di collegamento o che abbiano in comune soci, amministratori o procuratori con poteri di rappresentanza.

Agevolazione a sostegno della logistica del settore agroalimentare all’ingrosso

La misura offre un contributo a fondo perduto di importo massimo pari a 10.000.000 € per ciascun progetto di investimento.

L’importo dell’agevolazione non può comunque superare la differenza tra i costi ammissibili e il risultato operativo dell’investimento, per tale intendendosi la differenza tra le entrate e i costi di esercizio nel corso dell’intera vita economica dell’investimento, qualora tale differenza sia positiva.

Il risultato operativo, del quale il beneficiario deve fornire gli elementi di calcolo all’atto della presentazione della domanda di agevolazione, viene dedotto dai costi ammissibili ex ante, sulla base di proiezioni ragionevoli e commisurate al periodo di ammortamento dell’infrastruttura locale, o mediante un meccanismo di recupero.

Quando presentare domanda

Sarà possibile presentare domanda a partire dalle ore 12:00 del 31 ottobre e fino alle ore 12:00 del 30 novembre 2022.

È ammessa una sola domanda di agevolazione rispetto a ciascun mercato alimentare all’ingrosso. Qualora, in relazione ad un medesimo mercato, pervengano più domande, anche volte all’agevolazione di differenti progetti, l’Agenzia prenderà in considerazione solo la domanda pervenuta per ultima.

PER INFORMAZIONI SCRIVI A  info@ramsesgroup.it

CONTATTACI AI NUMERI T 085 9493758 – 085 9495867

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ARCHIVIO

MIPAAF – CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO per lo Sviluppo della logistica agroalimentare

RAMSES GROUP NEWS n. 443 – 1 novembre 2022

A partire dalle ore 12:00 del 12 ottobre, e fino alle ore 17:00 del 10 novembre 2022, è possibile presentare la domanda per ottenere i finanziamenti di Contratti per la logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, il nuovo incentivo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), gestito da Invitalia

Contributi per la logistica agroalimentare

Contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato fino al 70% delle spese.

Obiettivo: sostenere gli investimenti materiali e immateriali nella logistica agroalimentare per ridurne i costi ambientali ed economici e per sostenere l’innovazione dei processi.

Il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare può essere realizzato in forma individuale o congiunta. Sono soggetti beneficiari:

  • a) le imprese, anche in forma consortile, le società cooperative, i loro consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare;
  • b) le organizzazioni di produttori agricoli;
  • c) le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione;
  • d) indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole.

I soggetti beneficiari dovranno realizzare, collaudare e rendicontare gli interventi entro ventiquattro mesi dalla data della determinazione di concessione delle agevolazioni e comunque non oltre la scadenza del 30 giugno 2026.

Tipologia di interventi ammissibili. Programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare per la transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili, e volti a perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • a) ridurre l’impatto ambientale ed incrementare la sostenibilità dei prodotti;
  • b) migliorare la capacità di stoccaggio e trasformazione delle materie prime;
  • c) preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive;
  • d) potenziare, indirettamente, la capacità di esportazione delle PMI agroalimentari italiane;
  • e) rafforzare la digitalizzazione nella logistica anche ai fini della tracciabilità dei prodotti;
  • f) ridurre lo spreco alimentare.

Il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare deve riguardare nello specifico:

  • a) un’iniziativa imprenditoriale finalizzata alla realizzazione di investimenti nella logistica agroalimentare nell’ambito di attività di produzione agricola primaria per la cui realizzazione sono necessari uno o più progetti d’investimento;
  • b) eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione ai prodotti e servizi finali.

Spese ammissibili:

  • a) suolo aziendale e sue sistemazioni, nel limite del 10 per cento dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;
  • b) opere murarie e assimilate, nel limite del 70 per cento dei costi totali;
  • c) infrastrutture specifiche aziendali;
  • d) macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica;
  • e) programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50 per cento dell’investimento complessivo ammissibile;
  • f) acquisto di beni e prestazioni identificabili come connessi all’intervento di efficienza energetica o all’installazione dell’impianto per la produzione da fonti rinnovabili;
  • g) acquisto e modifica di mezzi di trasporto aventi caratteristiche che consentano il rispetto del principio del «non arrecare un danno significativo».

Sono inoltre ammissibili, nella misura massima del 4 per cento dell’investimento complessivo, le spese per consulenze tecniche connesse al progetto d’investimento.

Con riferimento alle attività di ricerca, di sviluppo sperimentale, di innovazione dell’organizzazione e di innovazione di processo sono agevolabili i costi riguardanti: il personale del soggetto proponente; gli strumenti e le attrezzature nuovi di fabbrica, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca, sviluppo e innovazione; la ricerca contrattuale e i costi per i servizi di consulenza; le spese generali; i materiali.

Entità e forma dell’agevolazione.

  • Programma di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della produzione agricola primaria. I progetti d’investimento, con l’esclusione di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, devono prevedere spese ammissibili di importo complessivo non inferiore a 1,5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro, e comunque prevedere un aiuto di importo non superiore a 12 milioni di euro. Agevolazione fino al 50% delle spese.
  • Programma di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli. I progetti d’investimento, con l’esclusione di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, devono prevedere spese ammissibili di importo complessivo non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro, e comunque prevedere un aiuto di importo non superiore a 12 milioni di euro. Agevolazione fino al 50% delle spese.
  • Programma di sviluppo per la logistica agroalimentare realizzato da imprese attive in altri settori. I progetti d’investimento, con l’esclusione di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, devono prevedere spese ammissibili di importo complessivo non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro, e comunque prevedere un aiuto di importo non superiore a 12 milioni di euro. Agevolazione fino al 60% delle spese.
  • Progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. I progetti d’investimento devono prevedere una richiesta di aiuto di importo complessivo non superiore a: 20 milioni di euro per impresa e per progetto, nel caso di un progetto prevalentemente di ricerca industriale; 15 milioni di euro per impresa e per progetto, nel caso di un progetto prevalentemente di sviluppo sperimentale. Agevolazione fino al 70% delle spese.

Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra di loro: finanziamento agevolato, contributo in conto impianti e contributo diretto alla spesa. L’utilizzo delle varie forme di agevolazione e la loro combinazione sono definiti in fase di negoziazione sulla base delle caratteristiche dei progetti e dei relativi ambiti di intervento.

Termini di presentazione delle domande: dalle ore 12.00 del giorno 12 ottobre 2022 e fino alle ore 17.00 del giorno 10 novembre 2022.

Documenti allegati

MIPAAF_2022_0452233_Avvisologisticaagroalimentareimpresedefinitivo.pdf

Al via dal 12 ottobre il nuovo incentivo FONDO PERDUTO per “Contratti per la logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”

RAMSES GROUP NEWS n. 422 – 3 ottobre 2022

Le imprese agricole ed agroalimentari italiane hanno a disposizione 500 mln di euro dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per ottenere incentivi a favore degli investimenti finalizzati a potenziare i sistemi logistici e di stoccaggio. Il bando è disponibile sul sito del Mipaaf, nella sezione «Normativa» ed è identificato come decreto n. 452233 del 21 settembre 2022, il cui compito è di individuare le modalità e i termini per la presentazione di accesso ai contributi pubblici.

Il regime di aiuto rientra nell’ambito dell’investimento denominato «Sviluppo logistica per i settori agroalimentari, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo» (Misura M2C1, Investimento 2.1), la cui dotazione finanziaria complessiva è pari a 800 milioni di euro che sono stati ripartiti tra i progetti di investimento realizzati dai mercati agroalimentari all’ingrosso, con un fondo di 150 milioni di euro; gli interventi per la riqualificazione e l’ammodernamento dei porti, con ulteriori 150 milioni di euro e con la misura specifica per le imprese alle quali va una dotazione di 500 milioni di euro.

La base legislativa contenente le direttive necessarie per il sostegno a favore delle imprese è il decreto Mipaaf del 13 giugno 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 192 del 18 agosto scorso. L’avviso pubblico del 21 settembre completa pertanto l’iter per l’applicazione della misura, fornendo tutte le indicazioni operative necessarie a favore dei potenziali destinatari.

Soggetto gestore: il Mipaaf ha affidato a Invitalia la responsabilità di fornire il supporto tecnico ed operativo per l’attuazione dell’intervento, con particolare riferimento alla ricezione e valutazione delle domande ed all’erogazione delle agevolazioni.

Termini per la presentazione della domanda: il regime di aiuto funziona attraverso la procedura valutativa a sportello. I potenziali beneficiari presentano la domanda utilizzando il modello predisposto da Invitalia, a partire dalle ore 12 del 2 ottobre 2022 e fino alle ore 17 del 10 novembre successivo. Oltre alla domanda è necessario fornire la documentazione prevista dal bando, con particolare riferimento alla proposta progettuale che deve contenere una descrizione dettagliata delle attività da svolgere, con la specificazione dei costi da sostenere.

Operazioni ammissibili: le imprese agricole e agroalimentari, anche in forma consortile e cooperativa, nonché le organizzazioni dei produttori agricoli, le imprese commerciali, industriali e addetti alla distribuzione possono chiedere il finanziamento per realizzare un programma di sviluppo per la logistica agroalimentare, eventualmente accompagnato da progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, con la realizzazione di investimenti in attivi materiali e immateriali. Le operazioni riguardano la realizzazione e l’efficientamento di strutture di stoccaggio, magazzinaggio e trasformazione, la digitalizzazione dei processi logistici, l’esecuzione di interventi infrastrutturali su aree produttive e snodi logistici e commerciali.

Una parte delle operazioni incluse nel progetto di investimento deve mirare alla riduzione dell’impatto ambientale (almeno il 32% della spesa) e alla digitalizzazione delle attività (almeno il 27% della spesa).

Intensità di aiuto: le agevolazioni prevedono il finanziamento agevolato, il contributo in conto impianti e il contributo diretto alla spesa. Il finanziamento agevolato è concesso nel limite massimo del 75% delle spese ammissibili e deve essere accompagnato da idonee garanzie.

La durata del mutuo non può superare i 10 anni ed è previsto un periodo di pre-ammortamento. Il tasso agevolato è pari al 20% di quello di riferimento. L’intensità massima dell’agevolazione è determinata sulla base del tipo di beneficiario (azienda agricola, imprese attive nella trasformazione e commercializzazione), della localizzazione dell’investimento e della tipologia di spesa. Si va da un massimo in termini di equivalente sovvenzione lorda del 50% per progetti realizzati in regioni meno sviluppate, al 40% come aliquota standard di aiuto.

Valutazione delle domande: dopo la chiusura dello sportello, Invitalia avvia le attività di verifica, sulla base dell’ordine cronologico di presentazione delle istanze.

Fonte Italia oggi

LINK UTILI

Scarica il Decreto Ministeriale 13/06/2022 (153.95 KB)

Tabella 1A: Aiuti agli investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria. (1.51 MB)

Tabella 2A: Aiuti agli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli e della commercializzazione di prodotti agricoli. (1.51 MB)

Tabella 3A: Aiuti in esenzione ai sensi del regolamento (UE) n. 651/2014 concessi ai sensi dell’art. 12 del presente decreto. (1.49 MB)

Tabella 4A: aiuti in esenzione ai sensi del regolamento (UE) n. 651/2014 nel settore ricerca, sviluppo e innovazione. (1.49 MB)

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale che dà avvio all’investimento 2.1 “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo​“

Cos’è

Il Contratto di sviluppo per la logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo ha l’obiettivo di potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio del settore, ridurre i costi ambientali ed economici e sostenere l’innovazione dei processi di produttivi.

L’incentivo è stato istituito con il decreto del Ministro delle Politiche agricole del 13 giugno 2022 (G.U. n. 192 del 18 agosto 2022) e ha una dotazione di 500 milioni di euro, prevista dal PNRR “Investimento 2.1 – Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”.

Il 40% delle risorse è riservato alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

È possibile presentare la domanda dalle 12.00 del 12 ottobre 2022 fino alle 17.00 del 10 novembre 2022.

A chi si rivolge

Possono accedere all’incentivo, in forma individuale o associata, le imprese, le società cooperative, i consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare, le organizzazioni di produttori (OP), le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione.

L’incentivo è destinato a progetti che, in base all’articolo di riferimento di cui al D.M. 13/06/22, prevedono investimenti compresi:

  • tra 1,5 e 25 milioni di euro se art.10.2 (singola impresa/rete)
  • tra 6 e 25 milioni di euro se art.10.4 (proponente e aderente/i)
  • tra 5 e 25 milioni di euro se art.11.2 o 12.2 (singola impresa/rete)
  • tra 10 e 25 milioni di euro se art.11.4 o 12.4 (proponente e aderente/i)

Negli importi sopra indicati non sono inclusi eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione connessi e funzionali.

Art. 10 

Programma di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della produzione agricola primaria 

 1. Il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare deve riguardare:

 a) un’iniziativa imprenditoriale finalizzata alla realizzazione di investimenti nella logistica agroalimentare nell’ambito di attivita’ di produzione agricola primaria per la cui realizzazione sono necessari uno o piu’ progetti d’investimento, come individuati  nel presente titolo;

 b) eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, come individuati nel titolo III, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione ai prodotti e servizi finali.

 2. I progetti d’investimento, con l’esclusione di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, devono prevedere spese ammissibili di importo complessivo non inferiore a 1,5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro, e comunque prevedere un aiuto di importo non superiore a 12 milioni di euro. 

 3. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da piu’ imprese facenti parte di un contratto di rete, di cui all’art. 5, comma 2, del presente decreto, l’investimento della singola impresa deve essere pari ad almeno 500 mila euro.

 4. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da piu’ soggetti in forma congiunta, e’ previsto un investimento complessivo non inferiore a 6 milioni di euro, di cui almeno 3 per la societa’ proponente e 500 mila euro per le societa’ aderenti, e non superiore a 25 milioni di euro, e comunque con un aiuto di importo non superiore a 12 milioni di euro. 

 5. Le spese ammissibili alle agevolazioni sono quelle indicate nel presente titolo e nel successivo titolo III del presente decreto, in relazione agli specifici progetti di investimento. 

 6. Non sono ammissibili i progetti di investimento che prevedono un aumento della produzione superiore alle eventuali restrizioni previste da organizzazioni comuni di mercato o alle limitazioni stabilite in relazione al sostegno all’Unione europea a livello delle singole imprese, delle singole aziende o dei singoli stabilimenti di trasformazione.  


Art. 11

Programma di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli 

1. Il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare deve riguardare:

 a) un’iniziativa imprenditoriale finalizzata alla realizzazione di investimenti nella logistica agroalimentare nell’ambito della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli per la cui realizzazione sono necessari uno o piu’ progetti d’investimento, come individuati nel presente titolo;

 b) eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, come individuati nel titolo III, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione ai prodotti e servizi finali. 

 2. I progetti d’investimento, con l’esclusione di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, devono prevedere spese ammissibili di importo complessivo non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro, e comunque prevedere un aiuto di importo non superiore a 12 milioni di euro.

 3. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da piu’ imprese facenti parte di un contratto di rete, di cui all’art. 5, comma 2, del presente decreto, l’investimento della singola impresa deve essere pari ad almeno 1 milione di euro. 

 4. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da piu’ soggetti in forma congiunta e’ previsto un investimento complessivo non inferiore a 10 milioni di euro, di cui di euro.

 5. Le spese ammissibili alle agevolazioni sono quelle indicate nel presente titolo e nel successivo titolo III del presente decreto, in relazione agli specifici progetti di investimento. 6. Non sono ammissibili i progetti di investimento che prevedono un aumento della produzione superiore alle eventuali restrizioni previste da organizzazioni comuni di mercato o alle limitazioni stabilite in relazione al sostegno all’Unione europea a livello delle singole imprese, delle singole aziende o dei singoli stabilimenti di trasformazione.
almeno 5 milioni per la societa’ proponente e 1 milione di euro per le societa’ aderenti, e non superiore a 25 milioni di euro, e comunque con un aiuto di importo non superiore a 12 milioni.


Art. 12

Programma di sviluppo per la logistica agroalimentare realizzato da imprese attive in altri settori 

 1. Il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare deve riguardare:

 a) un’iniziativa imprenditoriale finalizzata alla realizzazione di investimenti nella logistica agro-alimentare per la cui realizzazione sono necessari uno o piu’ progetti d’investimento, come individuati nel presente titolo;

 b) eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, come individuati nel titolo III, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione ai prodotti e servizi finali. 

 2. I progetti d’investimento, con l’esclusione di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, devono prevedere spese ammissibili di importo complessivo non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro, e comunque prevedere un aiuto di importo non superiore a 12 milioni di euro. 

 3. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da piu’ imprese facenti parte di un contratto di rete, di cui all’art. 5, comma 2, del presente decreto, l’investimento della singola impresa deve essere pari ad almeno 1 milione di euro.

 4. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da piu’ soggetti in forma congiunta e’ previsto un investimento complessivo non inferiore a 10 milioni di euro, di cui almeno 5 milioni per la societa’ proponente e 1 milione di euro per le societa’ aderenti, e non superiore a 25 milioni di euro, e comunque con un aiuto di importo non superiore a 12 milioni di euro. 

 5. Le spese ammissibili alle agevolazioni sono quelle indicate nel presente titolo e nel successivo titolo III del presente decreto, in relazione agli specifici progetti di investimento. 

Le agevolazioni

Le agevolazioni previste sono:

  • finanziamento agevolato
  • contributo in conto impianti
  • contributo diretto alla spesa

Le diverse tipologie di incentivo possono essere concesse anche in combinazione tra loro. La composizione del “mix” di agevolazioni è stabilita sulla base delle caratteristiche dei progetti e dei relativi ambiti di intervento.  

L’importo massimo delle agevolazioni per i progetti di investimento, con l’esclusione di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, è di 12 milioni di euro.

I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere una richiesta di aiuto non superiore a:

  • 20 milioni di euro per impresa e per progetto, nel caso di un progetto prevalentemente di ricerca industriale
  • 15 milioni di euro per impresa e per progetto, nel caso di un progetto prevalentemente di sviluppo sperimentale

Cosa finanzia

Sono ammissibili alle agevolazioni:

  • investimenti in attivi materiali e immateriali (quali locali di stoccaggio delle materie prime agricole, trasformazione e conservazione delle materie prime, digitalizzazione della logistica e interventi infrastrutturali sui mercati alimentari)
  • investimenti nel trasporto alimentare e nella logistica, per ridurre i costi ambientali ed economici
  • interventi di innovazione dei processi produttivi, dell’agricoltura di precisione e della tracciabilità (ad esempio attraverso la blockchain), realizzati nei seguenti settori:
  • produzione agricola primaria (art. 10 del DM 13/06/22)
  • trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (art. 11 del DM 13/06/22)
  • altre attività afferenti la logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo (art. 12 del DM 13/06/22)

Come previsto dal PNRR, le risorse sono destinate alla logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo e alla transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili, finalizzate a perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • capacità di ridurre gli impatti ambientali
  • introduzione di un processo innovativo e digitalizzazione delle attività
  • presenza di progetti di ricerca e sviluppo
  • capacità del progetto di incidere sullo sviluppo della filiera agroalimentare locale e nazionale

Sono ammissibili i progetti che riservano una quota minima dell’investimento a una delle seguenti attività:

  • riduzione degli impatti ambientali e transizione ecologica, per almeno il 32% dell’investimento complessivo
  • digitalizzazione delle attività, per almeno il 27% dell’investimento complessivo

In cosa consiste l’agevolazione

Le agevolazioni previste sono:

  • finanziamento agevolato
  • contributo in conto impianti
  • contributo diretto alla spesa

Le diverse tipologie di incentivo possono essere concesse anche in combinazione tra loro. La composizione del “mix” di agevolazioni è stabilita sulla base delle caratteristiche dei progetti e dei relativi ambiti di intervento.  

L’importo massimo delle agevolazioni per i progetti di investimento, con l’esclusione di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, è di 12 milioni di euro.

I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere una richiesta di aiuto non superiore a:

  • 20 milioni di euro per impresa e per progetto, nel caso di un progetto prevalentemente di ricerca industriale
  • 15 milioni di euro per impresa e per progetto, nel caso di un progetto prevalentemente di sviluppo sperimentale.

L’intensità massima del contributo varia in base a tipologia e attività dell’impresa, come segue:

  • Imprese attive nella produzione primaria di prodotti agricoli (Tabella 1A) e nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (Tabella 2A):
    • 50% per le regioni meno sviluppate;
    • 40% per le altre regioni
  • Imprese attive in altri settori (importo espresso in ESL) (Tabella 3A):
    • Campania, Sicilia, Puglia: 60% piccola impresa; 50% media impresa; 40% grande impresa;
    • Molise, Basilicata e Sardegna: 50% piccola impresa; 40% media impresa; 30% grande impresa;
    • Zone C non predefinite di cui alla Carta di aiuti di Stato 2022-2027: 30%-45% piccola impresa; 20%-35% media impresa; 10%-25% grande impresa;
    • altre regioni non rientranti nella Carta di aiuti di Stato 2022-2027: 20% piccola impresa; 10% media impresa.
  • Attività di ricerca e sviluppo e innovazione (importo espresso in ESL) (Tabella 4A):
    • ricerca industriale: 70% piccola impresa; 60% media impresa; 50% grande impresa;
    • sviluppo sperimentale: 45% piccola impresa; 35% media impresa; 25% grande impresa;
    • progetto di innovazione: 50% piccola impresa; 50% media impresa; 15% media impresa.

Le forme di agevolazione e la loro combinazione sono definiti in fase di negoziazione. 

Il contributo è concesso fino ad esaurimento delle risorse.

Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra di loro: finanziamento agevolato, contributo in conto impianti e contributo diretto alla spesa. L’eventuale finanziamento agevolato è concesso in termini di percentuale nominale rispetto alle spese ammissibili nel limite massimo del 75 per cento.

Quando presentare domanda per accedere ai Contratti per la logistica agroalimentare

Le domande possono essere presentate online dalle 12:00 del 12 ottobre 2022, fino alle 17:00 del 10 novembre 2022.

Il link per la presentazione delle domande sarà pubblicato prossimamente.

Invitalia esegue una prima valutazione sulla base dei criteri indicati nell’Avviso e forma una prima graduatoria che tiene conto sia del possesso di tali requisiti, sia dell’ordine cronologico di presentazione della domanda. Questa graduatoria sarà pubblicata sul sito di Invitalia dopo l’approvazione del Ministero delle Politiche agricole.

Nella fase di presentazione della domanda le imprese assumono l’impegno a garantire il rispetto degli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio DNSH (“non arrecare un danno significativo”).  

La selezione avverrà tramite procedura valutativa a sportello, in base al seguente iter di valutazione:

  • preliminare valutazione in ordine ai requisiti di ammissibilità dei beneficiari;
  • valutazionedei programmi sulla base dei seguenti criteri (Allegato A):
    • capacità di ridurre gli impatti ambientali (progetti che prevedano l’efficientamento energetico delle infrastrutture e degli edifici, la riduzione dei consumi energetici o CO2, il recupero ed il riutilizzo degli scarti della lavorazione, la valorizzazione dei sottoprodotti, la riduzione dei rifiuti e delle materie plastiche);
    • introduzione di un processo innovativo e digitalizzazione delle attività (presenza di iniziative che prevedono: l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per lo stoccaggio delle materie prime e per la tracciabilità in blockchain, l’utilizzo di software di gestione avanzata, l’utilizzo di componentistica, di sensori di controllo, di sistemi di RFID, l’automatizzazione dei magazzini, canali e-commerce nelle vendite, partnership con start-up per progetti di innovazione e digitalizzazione);
    • presenza di progetti di ricerca e sviluppo;
    • capacità del progetto di incidere sullo sviluppo della filiera agroalimentare locale e nazionale.

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ARCHIVIO

Logistica agroalimentare: in arrivo 500 milioni di euro per gli anni dal 2022 al 2026

RAMSES GROUP NEWS n. 411 – 16 settembre 2022

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 192 del 18 agosto 2022 il decreto 13 giugno 2022 del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali recante le “Direttive necessarie all’avvio della misura PNRR «Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo», Missione 2, Componente 1, Investimento 2.1”. Il decreto prevede l’erogazione di un contributo a sostegno degli investimenti materiali e immateriali nella logistica agroalimentare per ridurne i costi ambientali ed economici e per sostenere l’innovazione dei processi di produttivi. Nello specifico sono destinate risorse, pari a 500 milioni euro per gli anni dal 2022 al 2026, al finanziamento di programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare per la transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili. 

Il decreto, nel rispetto degli obiettivi fissati dal regolamento (UE) n. 241/2021 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021, che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza, fornisce le direttive necessarie all’avvio della misura «Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo», Missione 2, Componente 1, Investimento 2.1, tramite l’erogazione di un contributo a sostegno degli investimenti materiali e immateriali nella logistica agroalimentare per ridurne i costi ambientali ed economici e per sostenere l’innovazione dei processi di produttivi.

Nello specifico sono destinate risorse al finanziamento di programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare per la transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili, e specificatamente volte a perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

a) ridurre l’impatto ambientale ed incrementare la sostenibilità dei prodotti;

b) migliorare la capacità di stoccaggio e trasformazione delle materie prime;

c) preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive;

d) potenziare, indirettamente, la capacità di esportazione delle PMI agroalimentari italiane;

e) rafforzare la digitalizzazione nella logistica anche ai fini della tracciabilità dei prodotti;

f) ridurre lo spreco alimentare.

Non sono in ogni caso ammissibili alle agevolazioni interventi che prevedano attività su strutture e manufatti connessi a:

– attività connesse ai combustibili fossili, compreso l’uso a valle;

– attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento;

– attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico;

– attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all’ambiente.

Il decreto definisce, in particolare:

a) i soggetti beneficiari delle agevolazioni;

b) le modalità di accesso, di concessione e i limiti delle agevolazioni;

c) i casi di revoca delle agevolazioni.

Gli interventi agevolativi saranno attuati con successivi provvedimenti che determineranno:

– le modalità concrete per assicurare il rispetto del principio «non arrecare un danno significativo»;

– i termini e le modalità per la presentazione delle domande;

– i criteri di valutazione;

– le modalità per la concessione ed erogazione degli aiuti;

– ogni altro elemento applicativo o integrativo derivante dagli esiti delle interlocuzioni con la Commissione europea e, in particolare, dalla decisione di approvazione degli aiuti da parte della Commissione di cui all’art. 16 del decreto.

Risorse

Per gli anni dal 2022 al 2026 le risorse ammontano a 500 milioni euro a valere sui fondi del PNRR, Missione 2, Componente 1, Investimento 2.1.

Scarica il Decreto Ministeriale 13/06/2022 (153.95 KB)

Data di apertura e di chiusura

Le date di apertura e di chiusura saranno indicate, successivamente, nel bando.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale che dà avvio all’investimento 2.1 “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo​”

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale  n.  192 del 18/08/2022 – il Decreto Ministeriale del 13/06/2022 firmato dal Ministro Stefano Patuanelli, che fornisce le direttive necessarie all’avvio della misura “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo​”. 
Nello specifico, il decreto istituisce i Contratti per la logistica agroalimentare, uno strumento finalizzato a finanziare programmi di investimento delle imprese agroalimentari volti a migliorare i processi logistici favorendo la transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili. Le risorse disponibili ammontano a 500 milioni di euro a valere sui fondi PNRR. 

Si ricorda che tutti gli elementi di dettaglio, inclusa la data di avvio per la presentazione delle domande, saranno contenuti nel Bando che sarà emanato prossimamente.

Data di apertura e di chiusura

Le date di apertura e di chiusura saranno indicate, successivamente, nel bando.


Scarica il Decreto Ministeriale 13/06/2022 (153.95 KB)

Stanziati 500 milioni per lo sviluppo della logistica agroalimentare finanziata dal PNRR

Il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, ha firmato il decreto che istituisce lo strumento dei Contratti per la logistica agroalimentare, a cui sono destinati € 500 milioni per sostenere gli investimenti delle imprese, nell’ambito della misura PNRR “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”.

La misura ha l’obiettivo di potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio del settore agroalimentare, anche al fine di rafforzare la competitività delle filiere, ridurre i costi ambientali ed economici e sostenere l’innovazione dei processi di produttivi.

Il 40% delle risorse è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Per l’attuazione della misura il Ministero si avvarrà dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa, Invitalia S.p.A., che curerà la ricezione, valutazione e approvazione delle domande di agevolazione, la stipula del contratto di ammissione, l’erogazione, il controllo e il monitoraggio.

Tutti gli elementi di dettaglio, saranno contenuti nei vari Bandi che saranno emanati nei prossimi mesi, dopo che la Commissione europea avrà autorizzato il regime di aiuti di stato specifici per questo investimento.

Lo strumento dei Contratti per la logistica agroalimentare, in un’ottica di decarbonizzazione e digitalizzazione, mira a sostenere programmi di investimento nel settore agroalimentare volti a:

– ridurre i costi ambientali ed economici nella logistica;

– innovare la logistica e i processi di produzione connessi.

Per logistica si intende il complesso delle attività volte a pianificare, implementare e controllare l’efficiente ed efficace flusso e stoccaggio di materie prime, semilavorati, prodotti finiti e le relative informazioni, dal punto di origine al punto di consumo.

Nell’ambito del settore agroalimentare, lo strumento interesserà:

– la produzione agricola primaria

– la trasformazione dei prodotti agricoli (TPA)

– l’agro industria e altri settori connessi alla logistica agroalimentare.

Cosa finanzia

In coerenza con quanto previsto all’interno del PNRR, sono state destinate risorse al finanziamento di programmi di investimento per la transizione, nel settore agroalimentare, verso una logistica più moderna e sostenibile, e specificatamente volti a:

– ridurre l’impatto ambientale ed incrementare la sostenibilità dei prodotti;

– migliorare la capacità di stoccaggio e trasformazione delle materie prime, preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive;

– potenziare, indirettamente, la capacità di esportazione delle PMI agroalimentari italiane;

– rafforzare la digitalizzazione nella logistica anche ai fini della tracciabilità dei prodotti;

– ridurre lo spreco alimentare.

Chi può partecipare

Possono partecipare:

  1. Le imprese, anche in forma consortile, le società cooperative, i loro consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare;
  2. Le organizzazioni di produttori agricoli;
  3. Le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione;
  4. Indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’art. 2135 del c.c. e le cooperative o loro consorzi di cui all’art. 1, comma 2, del Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 228.

Spese ammissibili

Le spese ammissibili si riferiscono all’acquisto o alla costruzione di immobilizzazioni nella misura necessaria alla finalità del progetto oggetto della richiesta di agevolazioni.

Tali spese possono riguardare:

  • Suolo aziendale e sue sistemazioni, nel limite del 10% dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;
  • Opere murarie e assimilate, nel limite del 70% dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;
  • Infrastrutture specifiche aziendali;
  • Macchinari, impianti e attrezzature vari, nuovi di fabbrica;
  • Programmi informativi, brevetti, licenze, know how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50% dell’investimento complessivo ammissibile;
  • Acquisto di beni e prestazioni identificabili come connessi all’intervento di efficienza energetica o all’installazione dell’impianto per la produzione da fonti rinnovabili;
  • Acquisto e modifica di mezzi di trasporto aventi caratteristiche che consentano il rispetto del principio del “non arrecare un danno significativo”. Tali beni devono essere strettamente necessari, connessi e funzionali all’investimento, purchè dimensionati all’effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni.

Sono ammissibili, inoltre, nella misura massima del 4% dell’investimento complessivo ammissibile, le spese per consulenze connesse al progetto d’investimento che si riferiscono alle seguenti voci: progettazioni ingegneristiche riguardanti le strutture dei fabbricati e gli impianti, sia generali che specifici, direzione dei lavori, collaudi di legge, studi di fattibilità economico-finanziaria e di valutazione di impatto ambientale, prestazioni di terzi per l’ottenimento delle certificazioni di qualità e ambientali secondo standard e metodologie internazionalmente riconosciuti.

I progetti di investimento devono prevedere spese ammissibili di importo complessivo:

– non inferiore a 1,5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro per programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della produzione agricola primaria. L’aiuto sarà comunque di importo non superiore a 12 milioni di euro. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da più soggetti in forma congiunta, è previsto un investimento complessivo non inferiore a 6 milioni di euro, di cui almeno 3 per la società proponente e 500 mila euro per le società aderenti, e non superiore a 25 milioni di euro;

– non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro per programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli. L’aiuto sarà comunque di importo non superiore a 12 milioni di euro. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da più soggetti in forma congiunta è previsto un investimento complessivo non inferiore a 10 milioni di euro, di cui almeno 5 milioni per la società proponente e 1 milione di euro per le società aderenti, e non superiore a 25 milioni di euro.

– non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro per programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare realizzato da imprese attive in altri settori. L’aiuto sarà comunque di importo non superiore a 12 milioni di euro. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da più soggetti in forma congiunta è previsto un investimento complessivo non inferiore a 10 milioni di euro, di cui almeno 5 milioni per la società proponente e 1 milione di euro per le società aderenti, e non superiore a 25 milioni di euro.

Data di apertura e di chiusura

Le date di apertura e di chiusura saranno indicate, successivamente, nel bando.

Intensità dell’agevolazione

L’agevolazione massima concedibile ammonta al 50% dell’investimento ammissibile, per le regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, e del 40% per tutte le altre regioni.

Le aliquote di aiuto possono essere maggiorate di 20 punti percentuali per:

– i giovani agricoltori o gli agricoltori che si sono insediati nei cinque anni precedenti la data della domanda di aiuto;

– gli investimenti in zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici ai sensi dell’articolo 32 del regolamento (UE) n. 1305/2013.

I terreni acquistati sono ammissibili solo in misura non superiore al 10% dei costi totali ammissibili dell’intervento.

Dal PNRR 500 milioni ai “contratti per la logistica agroalimentare”

È stato firmato il 15 giugno 2022, dal ministro Stefano Patuanelli il decreto ministeriale che istituisce lo strumento dei Contratti della logistica agroalimentare nell’ambito della misura “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”, a cui sono dedicate risorse pari a 500 milioni di euro a valere sui fondi del PNRR.

La misura si colloca nella Missione 2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, e in particolare all’interno della Componente 2.1 “Agricoltura sostenibile ed economia circolare” che finanzia, oltre all’investimento in parola, anche il progetto Parco agrisolare, e il progetto per l’innovazione e la meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare.

La costruzione del bando era già iniziata lo scorso novembre 2021 quando il Mipaaf aveva pubblicato un Avviso di consultazione tecnica al fine di raccogliere osservazioni e proposte dei portatori di interesse, utili alla predisposizione di dispositivi di attuazione efficaci. Imprese, organizzazioni di produttori, cooperative e consorzi, società di servizi e di gestione mercati all’ingrosso, operatori del trasporto, autorità portuali e amministrazioni pubbliche hanno avuto tempo fino al 31 dicembre per presentare al Ministero osservazioni e proposte.

La misura: “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”, ha l’obiettivo di potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio del settore agroalimentare, ridurre i costi ambientali ed economici e sostenere l’innovazione dei processi di produttivi. Saranno selezionati e finanziati progetti di investimento in attivi materiali e immateriali per la realizzazione e l’efficientamento di strutture di stoccaggio, magazzinaggio e trasformazione, per la digitalizzazione dei processi di logistica, per la realizzazione di interventi infrastrutturali su aree produttive e snodi logistici e commerciali.

Potranno accedere alla misura, in forma individuale o associata, le imprese, le società cooperative, i consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare, le OP, le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione.

Il 40% delle risorse è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Le spese ammissibili debbono riferirsi all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni nella misura necessaria alle finalità del progetto oggetto della richiesta di agevolazioni e possono riguardare:

– suolo aziendale e sue sistemazioni, nel limite del 10 % dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;

– opere murarie e assimilate, nel limite del 70 % dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;

– infrastrutture specifiche aziendali;

– macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica;

– programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50% dell’investimento complessivo ammissibile;

– acquisto di beni e prestazioni identificabili come connessi all’intervento di efficienza energetica o all’installazione dell’impianto per la produzione da fonti rinnovabili;

– acquisto e modifica di mezzi di trasporto aventi caratteristiche che consentano il rispetto del principio del “non arrecare un danno significativo”. Tali beni devono essere strettamente necessari, connessi e funzionali all’investimento, purché dimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni.

Data di apertura e di chiusura

Le date di apertura e di chiusura saranno indicate, successivamente, nel bando.

Firmato il decreto da 150 mln per lo sviluppo della logistica agroalimentare nei porti, finanziato dal PNRR

È stato firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli il decreto per lo sviluppo della logistica agroalimentare tramite il miglioramento della capacità logistica dei porti, a cui sono destinati 150 milioni di euro per gli anni dal 2022 al 2026 della misura PNRR “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”.
Il presente decreto completa il panorama di attuazione della misura PNRR di cui il Mipaaf è titolare, assieme ai due altri decreti emanati il 13 giugno (Contratti per la logistica agroalimentare, con beneficiari le imprese del settore) e il 5 agosto scorso (Ammodernamento dei mercati all’ingrosso con finalità di promozione della logistica agroalimentare).

In base al decreto del Ministro, in cui sono definite le disposizioni generali per l’attuazione della misura, sono ammissibili al finanziamento i progetti volti a:
– realizzare, rifunzionalizzare, ampliare, ristrutturare e digitalizzare aree, spazi e immobili connessi alle attività e ai processi logistici delle aree portuali;
– efficientare e migliorare la capacità commerciale e logistica attraverso interventi volti al potenziamento delle infrastrutture per il trasporto alimentare, anche al fine di ridurre i costi ambientali e le emissioni nel trasporto di materie prime, semilavorati e merci tra centri produttivi, centri logistici e mercati;
– migliorare l’accessibilità ai servizi hub e rafforzare la sicurezza delle infrastrutture portuali anche mediante l’utilizzo di tecnologie innovative e/o a ‘zero emissioni’;
– rafforzare i controlli merceologici volti a preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità e caratteristiche produttive, anche al fine di ridurre gli sprechi alimentari;
– ridurre gli impatti ambientali attraverso interventi di riqualificazione energetica e incrementare il livello di tutela ambientale.

Possono presentare domanda di accesso al contributo le Autorità di sistema portuale, con un massimo di due progetti per soggetto richiedente. Un importo pari ad almeno il 40% delle risorse dedicate alla misura è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno.

Ogni progetto di investimento dovrà avere un costo complessivo tra i 5 e i 20 milioni di euro, per un finanziamento massimo concedibile di 10 milioni di euro. In alcune delle categorie di investimenti ammissibili, il contributo concesso non potrà essere superiore alla differenza tra i costi ammissibili e il risultato operativo dell’investimento (funding gap). Le agevolazioni saranno concesse a fondo perduto, nella forma della sovvenzione diretta, sulla base di una procedura di selezione valutativa a graduatoria.

I termini, le modalità e gli schemi per la presentazione delle richieste saranno definiti con successivo Avviso.

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APPROFONDIMENTI

MIPAAF – Contratti per la logistica agroalimentare

RAMSES GROUP NEWS n. 370 – 7 luglio 2022

Il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha firmato il decreto che istituisce lo strumento dei “Contratti per la logistica agroalimentare”, a cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha destinato 500 milioni di euro.

Di cosa si tratta

La misura del MIPAAF sostiene gli investimenti delle imprese per lo sviluppo della logistica nei settori agroalimentari, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo.

Il 40% della dotazione finanziaria è riservata a progetti da realizzare nelle Regioni del Mezzogiorno, vale a dire Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.   

Obiettivo

Potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio del settore agroalimentare per rafforzare la competitività delle filiere, riducendo i costi ambientali (emissioni e ricorso a energie rinnovabili) ed economici – in un’ottica di  decarbonizzazione e digitalizzazione – e favorendo l’innovazione (sistemi di trasporto innovativi) della logistica e dei processi produttivi connessi. 

A chi si rivolge

I beneficiari della misura sono: 

  • Imprese, anche in forma consortile, società cooperative e  loro consorzi operanti nel settore agricolo e agroalimentare
  • Organizzazioni di produttori agricoli
  • Imprese commerciali, industriali e/o addette alla distribuzione
  • Cooperative agricole

Cosa finanzia

Il bando finanzia programmi di sviluppo della logistica agroalimentare, nonché gli investimenti per la transizione verso una logistica più sostenibile e moderna, che perseguono uno dei seguenti obiettivi: 

  • ridurre l’impatto ambientale ed aumentare la sostenibilità dei prodotti
  • migliorare la capacità di stoccaggio e trasformazione delle materie prime, preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive
  • potenziare la capacità di esportazione delle PMI agroalimentari italiane
  • rafforzare la digitalizzazione nella logistica per la tracciabilità dei prodotti
  • ridurre lo spreco alimentare

Nello specifico, si intende sostenere investimenti 

  • in attivi materiali e immateriali per la realizzazione e l’efficientamento di strutture di stoccaggio, magazzinaggio e trasformazione 
  • per la digitalizzazione e innovazione dei processi produttivi 
  • infrastrutturali su aree produttive e snodi logistici e commerciali

Spese ammissibili

Sono ammissibili le spese per l’acquisto e costruzione di immobilizzazioni, nonché:

  • suolo aziendale e sue sistemazioni (fino al 10% della spesa totale dell’investimento) 
  • opere murarie (fino al 70% dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento)
  • infrastrutture specifiche aziendali
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi (per grandi imprese: fino al 50% della spesa totale ammissibile)
  • acquisto di beni e prestazioni connessi ad interventi di efficientamento energetico o installazione di impianti per la produzione da fonti rinnovabili
  • acquisto e modifica di mezzi di trasporto che rispettino il principio del “non arrecare un danno significativo” (DNHS). Questi beni devono essere strettamente necessari, connessi e funzionali all’investimento e a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni
  • spese per consulenze (fino al 4%): progettazioni ingegneristiche per le strutture dei fabbricati e gli impianti, direzione dei lavori, collaudi di legge, studi di fattibilità economico-finanziaria e di valutazione di impatto ambientale, prestazioni di terzi per l’ottenimento delle certificazioni di qualità e ambientali 

Massimali

– Sviluppo della logistica agroalimentare nell’ambito della produzione agricola primaria: spesa compresa tra 1.500.000€ e 25.000.000€. Contributo fino a max 12.000.000€

  • Se realizzate da più imprese in forma congiunta: spesa compresa tra 6.000.000 e 25.000.000€ (almeno 3 milioni per la società proponente e 500.000€ per le imprese aderenti)

– Programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli: spesa compresa tra 5.000.000 e 25.000.000€. Importo massimo agevolazione pari a 12 milioni 

– Programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare realizzati da imprese attive in altri settori: spesa compresa tra 5.000.000 e 25.000.000€

  • Se realizzati da più soggetti in forma congiunta: spesa compresa tra 10.000.000€ e 25.000.0000€

L’agevolazione

Il sostegno consiste in un aiuto nella forma di contributo a fondo perduto che varia dal 40% al 50% a seconda della tipologia di investimento.

Bando in attesa di pubblicazione

Si attende autorizzazione della Commissione Europea sul regime di aiuto della presente misura per la pubblicazione del bando che avverrà nei prossimi mesi.

PNRR | Incentivi per lo sviluppo della logistica agroalimentare

RAMSES GROUP NEWS n. 364 – 29 giugno 2022

Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha firmato il decreto che istituisce lo strumento dei Contratti per la logistica agroalimentare, a cui sono stati destinati 500 milioni di euro al fine di sostenere gli investimenti delle imprese, nell’ambito della misura PNRR “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo“.

L’obiettivo della misura è quello di potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio del settore agroalimentare, anche al fine di rafforzare la competitività delle filiere, ridurre i costi ambientali ed economici e sostenere l’innovazione dei processi di produttivi.

Della dotazione complessiva, il 40% delle risorse sarà riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Beneficiari ed interventi ammessi ai Contratti per la logistica agroalimentare

Potranno accedere alla misura le imprese, le società cooperative ed i consorzi, sia in forma individuale o associata, che operano nel settore agricolo e agroalimentare, ma anche le OP, le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione.

In conformità con quanto previsto dal  PNRR  le risorse sono destinate al finanziamento di programmi per la logistica agroalimentare, finalizzati a sostenere gli investimenti delle imprese per la transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili, volte a perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • ridurre l’impatto ambientale e incrementare la sostenibilità dei prodotti;
  • migliorare la capacità di stoccaggio e trasformazione delle materie prime;
  • preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive;
  • facilitare e potenziare, indirettamente, l’export delle PMI agroalimentari italiane;
  • rafforzare la digitalizzazione nella logistica, anche ai fini della tracciabilità dei prodotti;
  • ridurre lo spreco alimentare.

Nello specifico, saranno finanziati progetti di investimento in attivi materiali e immateriali per:

  • la realizzazione e l’efficientamento di strutture di stoccaggio, magazzinaggio e trasformazione,
  • la digitalizzazione dei processi di logistica,
  • la realizzazione di interventi infrastrutturali su aree produttive e snodi logistici e commerciali.

Per l’attuazione della misura “Contratti per la logistica agroalimentare” il MiPAAF si avvarrà di Invitalia che curerà la ricezione, valutazione e approvazione delle domande di agevolazione, la stipula del contratto di ammissione, l’erogazione, il controllo e il monitoraggio.

Il provvedimento sarà ora oggetto di notifica presso la Commissione europea per ottenere la necessaria autorizzazione del regime aiuti di stato.

Si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, seguiranno aggiornamenti.

Come ottenere i finanziamenti del bando PNRR Piano logistico agrifood

In attesa della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il Mipaaf ha anticipato i contenuti del decreto del 13 giugno 2022 per l’attuazione della misura “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo” del Recovery Plan.

A disposizione dei contratti per lo sviluppo della logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo 500 milioni di euro a valere sull’Investimento 2.1 della Missione 2 Componente 1 del Recovery Plan (M2C1).

Per l’emanazione dei bandi, che saranno gestiti da Invitalia, serve però il via libera della Commissione europea ai sensi delle norme UE in materia di aiuti di Stato.

Cos’è il piano logistico agroalimentare PNRR?

La misura si colloca nella Missione 2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, denominata “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, e in particolare all’interno della Componente 2.1 “Agricoltura sostenibile ed economia circolare” che, oltre all’investimento “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo” finanzia anche il progetto Parco agrisolare, da 1,5 miliardi, e il progetto per l’innovazione e la meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare, da 500 milioni di euro.

Gli obiettivi del piano logistico riguardano:

  • la riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti agroalimentari,
  • il miglioramento della capacità di stoccaggio delle materie prime agricole e l’accessibilità economica delle imprese ai servizi interportuali e di snodo,
  • l’accrescimento della capacità logistica dei mercati all’ingrosso.

Attraverso l’investimento per un sistema logistico efficiente e sostenibile il Mipaaf punta però anche a sostenere lo sviluppo di sistemi e processi produttivi innovativi in grado di ridurre gli sprechi alimentari e di incentivare una migliore e più equa distribuzione del valore lungo la catena di approvvigionamento.

I lavori per la costruzione del bando PNRR per lo sviluppo della logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura e florovivaismo sono partiti già nel novembre 2021, con il lancio della consultazione tecnica rivolta agli stakeholder. Imprese, organizzazioni di produttori, cooperative e consorzi, società di servizi e di gestione mercati all’ingrosso, operatori del trasporto nonché autorità portuali e amministrazioni pubbliche hanno avuto tempo fino al 31 dicembre per presentare al Ministero osservazioni e proposte in vista della realizzazione operativa dell’Investimento 2.1 della Missione 2 Componente 1 del Recovery Plan (M2C1).

Il 15 giugno, in linea con il cronoprogramma del Recovery, il Ministero ha annunciato la firma del decreto che istituisce i Contratti per la logistica PNRR e il giorno successivo ne ha anticipato i contenuti con una scheda di sintesi.

Cosa finanziano i contratti per la logistica agroalimentare PNRR?

In un’ottica di decarbonizzazione e digitalizzazione, i contratti per la logistica hanno l’obiettivo di sostenere programmi di investimento nel settore agroalimentare volti a ridurre i costi ambientali ed economici nella logistica e ad innovare la logistica e i processi di produzione connessi.

Le macro-tipologie di interventi che saranno ammesse ai finanziamenti sono:

  • investimenti in attivi materiali e immateriali per la realizzazione e l’efficientamento di strutture di stoccaggio, magazzinaggio e trasformazione,
  • investimenti per la digitalizzazione dei processi di logistica (blockchain, artificial intelligence, software di gestione avanzata, componentistica e sensori di controllo),
  • interventi infrastrutturali su aree produttive e snodi logistici e commerciali.

Coerentemente con i target dell’European Green Deal e della strategia Farm to Fork per la sostenibilità del settore agroalimentare lungo l’intera filiera produttiva, non potranno essere finanziati progetti che comportino un peggioramento delle condizioni ambientali e delle risorse naturali o non conformi alle norme nazionali e unionali in materia di tutela ambientale.

La scheda di sintesi pubblicata dal Ministero anticipa il quadro delle spese ammissibili che devono riferirsi all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni e possono riguardare:

  • suolo aziendale e sue sistemazioni, nel limite del 10 per cento dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;
  • opere murarie e assimilate, nel limite del 70 per cento dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;
  • infrastrutture specifiche aziendali;
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica;
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50 per cento dell’investimento complessivo ammissibile;
  • acquisto di beni e prestazioni identificabili come connessi all’intervento di efficienza energetica o all’installazione dell’impianto per la produzione da fonti rinnovabili;
  • acquisto e modifica di mezzi di trasporto aventi caratteristiche che consentano il rispetto del principio del “non arrecare un danno significativo”. Tali beni devono essere strettamente necessari, connessi e funzionali all’investimento, purché dimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni.

Sono ammissibili, inoltre, nella misura massima del 4 per cento dell’investimento complessivo ammissibile, le spese per consulenze connesse al progetto d’investimento che si riferiscono a progettazioni ingegneristiche riguardanti le strutture dei fabbricati e gli impianti, sia generali che specifici, direzione dei lavori, collaudi di legge, studi di fattibilità economico-finanziaria e di valutazione di impatto ambientale, prestazioni di terzi per l’ottenimento delle certificazioni di qualità e ambientali secondo standard e metodologie internazionalmente riconosciuti.

Quanto alla dimensione dei programmi di investimento, la taglia varia in base ai settori.

Per programmi nell’ambito della produzione agricola primaria l’investimento deve essere compreso tra 1,5 e 25 milioni di euro. Nel caso in cui il programma di sviluppo sia realizzato da più soggetti in forma congiunta, è previsto un investimento complessivo non inferiore a 6 milioni di euro, di cui almeno 3 milioni per la società proponente e 500 mila euro per le società aderenti, e comunque non superiore a 25 milioni di euro.

Per quanto riguarda i programmi di sviluppo per la logistica nell’ambito della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli, la dimensione deve essere compresa tra 5 e 25 milioni di euro. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato in forma congiunta, la soglia minima sale a 10 milioni di euro, di cui almeno 5 milioni per la società proponente e 1 milione di euro per le società aderenti, e sempre entro il limite massimo di 25 milioni di euro. Le stesse condizioni sono previste anche per i programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare realizzati da imprese attive in altri settori.

Come e a chi saranno concessi i finanziamenti per lo sviluppo della logistica?

Lo strumento interesserà la produzione agricola primaria, la trasformazione dei prodotti agricoli, l’agro industria e altri settori connessi alla logistica agroalimentare.

I soggetti attuatori dei progetti potranno quindi essere imprese singole e associate, società cooperative, consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare, organizzazioni dei produttori (OP), imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione. In linea con quanto stabilito dal decreto Governance e Semplificazioni, il 40% delle risorse è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nel Mezzogiorno, quindi nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.   

L’importo massimo delle agevolazioni non potrà superare i 12 milioni di euro.

L’intensità massima degli aiuti è pari al 50% nelle Regioni meno sviluppate e in quelle il cui prodotto interno lordo (PIL) pro capite nel periodo dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2013 sia stato inferiore al 75% della media dell’UE a 25 per il periodo di riferimento, ma superiore al 75% della media del PIL dell’UE a 27 e scende al 40% nelle altre Regioni.

La scheda di sintesi riporta anche le intensità massime per gli aiuti in esenzione ai sensi del Regolamento UE n. 651/2014 concessi ai sensi dell’art. 11

e quelle per gli aiuti nel settore ricerca, sviluppo e innovazione.

Modalità e termini di presentazione della domanda, insieme alla documentazione da allegare, saranno invece specificati nel bando.

Una volta autorizzata dalla Commissione europea, la misura sarà infatti gestita dalll’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa – Invitalia spa, che sarà responsabile della ricezione, valutazione e approvazione delle domande di agevolazione, della stipula del contratto di ammissione, dell’erogazione degli aiuti e delle attività di controllo e monitoraggio. Il Ministero garantirà invece la supervisione complessiva dell’intervento e la gestione dei flussi finanziari e manterrà il ruolo di punto unico di contatto con il Servizio centrale per il PNRR.

In base al cronoprogramma del Recovery la graduatoria finale dovrebbe essere pubblicata entro il 31 dicembre 2022 e la concessione dei finanziamenti dovrebbe arrivare entro il primo trimestre 2023. Secondo le stime del Ministero 48 progetti per migliorare la logistica agrifood dovrebbero ottenere i fondi PNRR

Fonte FASI

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APPROFONDIMENTI

Contratti di filiera

RAMSES GROUP NEWS n. 362 – 27 giugno 2022

Dal 24 giugno 2022 aperta la piattaforma telematica per la presentazione delle domande di accesso ai contratti di filiera del settore agroalimentare. Sono finanziabili accordi di filiera di importo complessivo compreso tra 4 e 50 milioni di euro e che coinvolgano almeno 2 regioni. L’importo del progetto per singolo soggetto beneficiario è fissato a un valore minimo della spesa ammissibile di 400.000 euro. Le agevolazioni saranno concesse nella forma del contributo in conto capitale e del finanziamento agevolato, subordinate alla concessione di un finanziamento bancario. Le proposte possono essere presentate fino al 22 settembre 2022.

Al via il quinto bando per i contratti di filiera del settore agroalimentare

L’apertura della piattaforma informatica web per la presentazione delle domande di accesso è prevista per il 24 giugno 2022.

Lo sportello resterà aperto per 90 giorni. Le proposte possono essere presentate quindi fino al 22 settembre 2022.

I criteri, le modalità e le procedure per l’attuazione dei contratti di filiera sono stati delineati dal decreto 22 dicembre 2021, mentre le istruzioni per la presentazione delle domande sono state fissate dall’avviso 22 aprile 2022, n. 182458.

La dotazione finanziaria del quinto bando ammonta a 1,2 miliardi di euro a valere sul Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC) al Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR).

Cosa sono i contratti di filiera

I contratti di filiera sono contratti che vengono stipulati tra i soggetti della filiera agroalimentare e il Ministero per rilanciare gli investimenti nel settore agroalimentare al fine di realizzare programmi d’investimento integrati a carattere interprofessionale aventi rilevanza nazionale.

Si distinguono 2 tipologie di soggetti:

– i soggetti proponenti sono i soli interlocutori del Mipaaf per il contratto di filiera da loro presentato;

– i soggetti beneficiari invece sono i soggetti diretti sostenitori delle spese del programma proposto.

Soggetti proponenti

I contratti di filiera possono essere proposti da:

– società cooperative agricole e loro consorzi, i consorzi di imprese, le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli riconosciute ai sensi della normativa vigente, che operano nel settore agricolo e agroalimentare;

– organizzazioni interprofessionali, riconosciute ai sensi della normativa vigente che operano nel settore agricolo e agroalimentare;

– enti pubblici;

– società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, società cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente;

– associazioni temporanee di impresa tra i soggetti beneficiari, già costituite, tramite atto notarile o scrittura privata autenticata, all’atto della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni;

– reti di imprese che hanno già sottoscritto un contratto di rete al momento della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni.

Soggetti beneficiari

I soggetti beneficiari dei contratti di filiera, invece, sono:

– le imprese come definite dalla normativa vigente, anche in forma consortile, le società cooperative e loro consorzi, nonché le imprese organizzate in reti di imprese, che operano nel settore agricolo e agroalimentare;

– le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli riconosciute ai sensi della normativa vigente;

– le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente. Il capitale delle predette società può essere posseduto, in misura non superiore al 10%, anche da grandi imprese, agricole o commerciali;

– gli organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza, come definiti dal Regolamento (UE) n. 702/2014, iscritti all’Anagrafe nazionale delle ricerche, istituita presso il Ministero dell’università e della ricerca (esclusivamente nell’ambito di progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo di cui al successivo punto 6).

Ai fini dell’ammissibilità, alla data di presentazione della domanda di agevolazione, tali soggetti devono:

– essere regolarmente costituiti ed iscritti nel registro della CCIAA, ove tenuti alla relativa all’iscrizione;

– essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposti a procedure concorsuali;

– non essere in stato di fallimento ovvero che non sia stata aperta nei propri confronti altra procedura concorsuale con finalità liquidatoria e cessazione dell’attività.

Investimenti ammissibili

Nell’ambito del contratto di filiera presentato, sono ammesse all’agevolazione le seguenti tipologie di investimento:

1) investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria;

2) investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e per la commercializzazione di prodotti agricoli;

3) (esclusivamente per le PMI) investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti agroalimentari non compresi nell’allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE);

4) partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;

5) (esclusivamente per le PMI) organizzazione e partecipazione a concorsi, fiere o mostre;

6) (per le PMI, le grandi imprese, gli organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza) progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo;

7) (esclusivamente per le PMI) partecipazione alle fiere e per gli investimenti volti a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili effettuati da imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

Gli interventi devono essere realizzati entro 4 anni a partire dalla data di stipula del Contratto di filiera e comunque non oltre il secondo trimestre 2026,

Condizioni di ammissibilità

Il contratto di filiera presentato deve interessare un ambito territoriale multi regionale, e cioè gli interventi dovranno essere distribuiti sul territorio di due o più regioni o province autonome.

L’importo totale dei costi ammissibili riconducibile ad una sola regione non può superare l’85% del totale dei costi ammissibili del Contratto di filiera.

Sono ammessi alle agevolazioni i contratti di filiera il cui importo complessivo degli investimenti ammissibili sia compreso tra 4 e 50 milioni di euro.

L’investimento minimo per beneficiario è fissato a 400.000 euro, ridotto a 100.000 euro nel caso di investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria (di cui al precedente punto 1) effettuati da PMI.

Il valore minimo dell’importo del progetto deve essere rispettato fino al completamento degli interventi

Agevolazioni

Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo in conto capitale e di finanziamento a tasso agevolato (pari al 0,50% nominale annuo), variabili a seconda della localizzazione, della tipologia di interventi e della dimensione dell’impresa.

Al finanziamento agevolato dovrà essere associato un finanziamento bancario, non inferiore al 50% dell’ammontare complessivo del finanziamento (agevolato+bancario), concesso dalle banche convenzionate con Cassa depositi e prestiti.

Il finanziamento potrà avere una durata compresa tra un minimo di 4 anni e un massimo di 15 anni, comprensivo di un periodo di preammortamento commisurato alla durata del progetto di investimento e, comunque, non superiore a 4 anni decorrenti dalla data di stipula del contratto di finanziamento).

Per gli investimenti nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria e per gli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli e della commercializzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari, l’ammontare dei mezzi apportati dal soggetto beneficiario non potrà essere inferiore al 25% degli investimenti ammissibili (a tal fine, verranno considerati tutti i mezzi di copertura finanziaria esenti da qualunque elemento di aiuto, compreso il finanziamento bancario).

Attenzione Le agevolazioni possono essere richieste esclusivamente nella forma di contributo in conto capitale o esclusivamente nella forma di finanziamento, articolato nelle due componenti di finanziamento agevolato e finanziamento bancario. È consentita altresì l’integrazione tra il contributo in conto capitale e il finanziamento.

Presentazione domande

La domanda di accesso alle agevolazioni deve essere presentata tramite la piattaforma informatica disponibile sul sito del Mipaaf (www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/18066).

Lo sportello agevolativo sarà aperto dal 24 giugno al 22 settembre 2022.

La domanda deve essere sottoscritta digitalmente dal soggetto proponente e corredata dalla seguente documentazione:

– programma del contratto di filiera, sottoscritto dal soggetto proponente e contenente gli elementi e le informazioni relativi all’intero programma del Contratto di filiera e alla totalità dei soggetti beneficiari in esso coinvolti;

– scheda sintetica del progetto, predisposta da ciascun soggetto beneficiario;

– dichiarazione di ciascun soggetto beneficiario relativa alla propria solidità economico-finanziaria. Nelcaso in cui l’agevolazione richiesta preveda almeno una quota di finanziamento agevolato, l’attestazione è resa dalla banca finanziatrice e include la disponibilità della stessa a concedere un finanziamento bancario per la copertura finanziaria degli interventi previsti oggetto della richiesta di agevolazioni;

– dichiarazione di ciascun soggetto beneficiario, relativa alla disponibilità degli immobili (suolo e fabbricati) ove sarà realizzato il progetto, rilevabile da idonei titoli di proprietà, diritto reale di godimento, locazione, affitto, da opzioni di acquisto, da concessioni demaniali, da atto formale di assegnazione, nel caso di aree rientranti in agglomerati industriali ovvero di aree comunali attrezzate;

– per ciascun intervento attestazione, rilasciata da un tecnico abilitato, iscritto ad albo professionale, con la quale dichiara che il suolo e gli immobili interessati dal progetto sono rispondenti, in relazione all’attività da svolgere, ai vigenti specifici vincoli edilizi, urbanistici e di destinazione d’uso e, nel caso in cui il progetto preveda la realizzazione di interventi che necessitano di concessioni e/o autorizzazioni, l’inesistenza di motivi ostativi al loro rilascio ovvero che le opere previste rispettano la normativa urbanistica ed edilizia. Inoltre, l’attestazione deve indicare, ove i procedimenti autorizzatori lo richiedano, tutti gli eventuali pareri e/o nulla osta da parte di altre amministrazioni o enti che dovessero essere necessari ai fini della realizzazione degli interventi;

– atto costitutivo e statuto, ove esistenti, relativi a ciascun soggetto beneficiario;

– visura camerale, relativa a ciascun soggetto beneficiario, ove tenuto all’iscrizione nel registro della CCIAA;

– per le reti d’impresa, copia del contratto di rete;

– eventuale dichiarazione del soggetto proponente di individuazione della banca autorizzata.

Fonte IPSOA 

Contratti di filiera e distretto – DAL 24 giugno 2022

I Contratti di filiera e distretto sostengono gli investimenti aventi ad oggetto gli attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole, le attività di trasformazione e commercializzazione, la partecipazione dei produttori ai regimi di qualità ed i progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo.

Qual è la distinzione tra i soggetti che possono effettivamente proporre un Contratto di filiera ed i beneficiari?

Possono proporre un Contratto di filiera le società cooperative ed i loro consorzi, le società costituite tra soggetti che esercitano attività agricole, cooperative, reti d’impresa e le rappresentanze dei distretti rurali e agroalimentari.

Sono beneficiari, invece, tutte le imprese, le organizzazioni di produttori agricoli, le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola.

Possono inoltrare domanda o proporre un Contratto di filiera e distretto anche le imprese commerciali, industriali e/o addette alla distribuzione?

Sì, ma alla condizione che il 51% del capitale sociale sia detenuto da imprenditori agricoli o soggetti equivalenti (cooperative e consorzi e organizzazioni di produttori riconosciute).

Quali sono gli investimenti agevolabili con un Contratto di filiera e distretto?

I Contratti prevedono le seguenti 5 linee agevolative:

  • investimenti nelle aziende agricole connesse alla produzione agricola primaria;
  • investimenti nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
  • partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità & misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;
  • ricerca e sviluppo nel settore agricolo;
  • investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli (nel limite della soglia di notifica dell’aiuto pari a 7,5 milioni per impresa e progetto).

I Contratti di filiera e distretto offrono agevolazioni sotto forma di contributi in conto capitale e/o finanziamenti agevolati. Quali sono le intensità agevolative?

L’ammontare complessivo del contributo e del finanziamento è definito per ciascuna delle 5 linee agevolative.

I contributi in conto capitale possono raggiungere il 50% nelle regioni meno sviluppate e/o in transizione ed il 40% nelle altre. La quota restante è coperta da finanziamenti agevolati e finanziamenti bancari a copertura integrale dell’investimento.

Il contributo raggiunge il 100% esclusivamente nel caso delle attività di ricerca e sviluppo nel settore agricolo (a determinate condizioni).

Finanziamenti agevolati: i prestiti devono essere concessi da CdP e collegati a un finanziamento bancario ordinario di pari importo presso istituti di credito convenzionati presso il ministero? Inoltre, è prevista una quota minima di risorse che deve essere apportata direttamente dal soggetto beneficiario?

Assolutamente sì. I finanziamenti agevolati non possono prescindere dai finanziamenti ordinari privati di importo equivalente.

Solamente in due casi – investimenti nelle aziende agricole connesse alla produzione agricola primaria e trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli – viene previsto che l’apporto minimo di mezzi apportati dal beneficiario alla copertura finanziaria del progetto non deve essere inferiore al 25% degli investimenti ammissibili.

Dove è possibile trovare tutti i riferimenti?

Le spese ammissibili e le intensità massime di aiuto cambiano a seconda della tipologia di investimento che si vuole fare. A livello generale è bene sapere che:

  1. Le spese preliminari e funzionali alla presentazione del Progetto (quali oneri concessori, studi di fattibilità, indagini, spese di progettazione funzionali al permesso di costruire, etc.) sono eleggibili dalla data di pubblicazione del Decreto.
  2. Le spese direttamente connesse all’attuazione del Progetto sono eleggibili dalla data della presentazione della domanda di accesso ai Contratti di filiera.
  3. Sono ammissibili esclusivamente le spese i cui pagamenti siano regolati con modalità tracciabili.

Facciamo un esempio. Nel caso di Aiuti agli investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria

Il progetto in questo caso deve perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

a) migliorare le prestazioni globali e la sostenibilità dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o il miglioramento e la riconversione della produzione;

  1. b) migliorare l’ambiente naturale o le condizioni di igiene e di benessere animale, purché l’investimento in questione vada oltre le vigenti norme dell’Unione;
  2. c) creare e migliorare l’infrastruttura connessa allo sviluppo, all’adeguamento e all’ammodernamento dell’agricoltura, compresi l’accesso ai terreni agricoli, la ricomposizione e il riassetto fondiari, l’approvvigionamento e il risparmio energetico e idrico;

I costi ammessi sono:

  • Costruzione, acquisizione, incluso il leasing, o miglioramento di beni immobili
  • Acquisto o noleggio con patto di acquisto di macchinari e attrezzature, fino ad un massimo del loro valore di mercato
  • Acquisizione o sviluppo di programmi informatici e acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali.
  • Costi generali come onorari di architetti, ingegneri e consulenti, onorari per consulenze sulla sostenibilità ambientale ed economica compresi gli studi di fattibilità.
  • Acquisto di animali da riproduzione

Ci sarebbero altri esempi di fare per ognuna delle linee di intervento. Tenete presente ad esempio che nel caso di Aiuti agli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli e della commercializzazione di prodotti agricoli non sono ammesse le spese di acquisto di animali da riproduzione ma lo sono quelle per l’Acquisizione o sviluppo di programmi informatici e acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali. 

In ogni caso nell’allegato A del decreto sono specificate tutte le voci di costo ammissibili per ogni casistica.

LINK UTILI

Presentazione _ V Avviso Contratti di Filiera_09062022

MIPAAF_2022_0182458_Avviso_Contratti_di_Filiera_vbando

Il testo del decreto

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/03/14/22A01578/sg

FAQ V Avviso CdF_ pubblicazione del 27.05.2022

Contributi a fondo perduto e mutui filiere agricole

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati alle imprese agricole: ecco le agevolazioni

In totale, i fondi messi a disposizione per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati alle imprese agricole e a quelle che svolgono attività di trasformazione e di commercializzazione delle materie prime ricavate dai campi ammontano a 1,2 miliardi di euro. I finanziamenti andranno ai settori agricoli e alimentari, agricoli ed energetici, dell’acquacoltura e della pesca.

Contratti di filiera, da dove derivano le risorse messe a disposizione delle imprese agricole?

Le risorse messe a disposizione rientrano negli investimenti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Inoltre, ulteriori investimenti per 900 milioni di euro arrivano dal Fondo rotativo per il sostegno alle imprese agli investimenti in ricerca (Fri). Tali risorse sono gestiti dalla Cassa depositi e prestiti per i finanziamenti bancari concessi alle imprese del settore con tassi agevolati.

Imprese agricole, quali contributi a fondo perduto sono previsti per le spese ammissibili?

In merito alle imprese agricole, i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati previsti sono ammissibili per:

  • le spese di costruzione, di acquisizione o di miglioramento dei beni immobili;
  • l’acquisto di macchine e attrezzature;
  • per acquistare software e beni immateriali;
  • i costi generali;
  • l’acquisto di animali da riproduzione;
  • la partecipazione ai regimi di qualità e misure promozionali fino al 100%.

Imprese agricole, costruzioni beni immobili e acquisto di macchine, attrezzature e software con i contributi a fondo perduto

In rapporto ai contributi a fondo perduto ottenibili per le spese di costruzione, di acquisizione e di miglioramento dei beni immobili, le imprese agricole possono ottenere le seguenti agevolazioni:

  • il 50% se l’imprese è situata nelle regioni meno sviluppate e in transizione ecologica e digitale, il 40% nelle altre regioni;
  • la maggiorazione del 20% per imprese gestite da giovani o per progetti collettivi e con impatto ambientale.

Per acquistare le macchine e le attrezzature, per i software e i beni immateriali e per i costi generali le imprese agricole hanno la medesima intensità delle agevolazioni dei contributi a fondo perduto delle spese sostenute per la costruzione, l’acquisizione e il miglioramento dei beni immobili.

Acquisto di animali da riproduzione, quali contributi a fondo perduto sono previsti per le imprese agricole?

Tra le spese ammissibili ai finanziamenti a fondo perduto delle imprese agricole figura l’acquisto di animale da riproduzione. L’intensità massima dell’incentivo è del 30%. Si possono ottenere agevolazioni fino al 20% per le imprese gestite da giovani o per progetti collettivi e ad impatto ambientale.

Quali imprese agroalimentari sono ammesse ai contributi a fondo perduto e finanziamenti dei contratti di filiera?

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, secondo quanto dispone il decreto, andranno a favore delle  imprese della filiera agroalimentare Le tipologie di aziende ammesse agli incentivi saranno non solo le singole imprese ma anche:

  • le imprese organizzate in forma consortile;
  • società cooperative e consorzi;
  • le reti di imprese;
  • organizzazioni di produttori agricoli e associazioni di organizzazioni;
  • società che esercitano attività agricole e imprese industriali, commerciali e distributive.

Obiettivi dei contratti di filiera tra imprese e soggetti impegnati a realizzare gli investimenti

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati sono volti dunque a favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo di imprese appartenenti alla filiera agricola e commerciale. L’obiettivo è quello di creare relazioni più efficienti tra i diversi livelli della filiera incrementando le ricadute positive sulle produzioni agricole. Il contratto di filiera, pertanto, dovrà essere sottoscritti tra diverse imprese che partecipano alla filiera. Al contratto potranno partecipare anche altri soggetti beneficiari degli incentivi che si impegneranno in maniera diretta alla realizzazione degli investimenti e dei progetti.

Quali costi potranno essere finanziati fino al 100% da contributi e finanziamenti?

Le spese per realizzare gli investimenti  nell’ambito della filiera agroalimentare    potranno coprire fino al 100% dei costi mediante contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. In particolare, risultano ammissibili le seguenti spese:

  • costi per il personale. Si tratta di spese realizzate per finanziare le attività dei tecnici, dei ricercatori e del personale ausiliare necessario ad arrivare all’obiettivo del progetto di ricerca e di sviluppo;
  • costi per le attrezzature e per i beni strumentali a realizzare gli obiettivi dei progetti. Se il costo delle attrezzature o dei beni strumentale è previsto per un numero di anni superiore a quello necessario a realizzare l’obiettivo, si considera il costo di ammortamento degli anni corrispondenti alla realizzazione del progetto stesso;
  • allo stesso modo, il progetto può finanziare i costi di ammortamento degli immobili necessari per realizzare gli interventi. In tal caso, si considera il costo di ammortamento corrispondente agli anni di durata del progetto stesso. Ovvero gli anni nei quali l’immobile verrà utilizzato per realizzare gli investimenti in ricerca e sviluppo.

Costi di ricerca e spese generali ammissibili per i progetti di ricerca e sviluppo nella filiera agroalimentare

Ulteriori costi e spese sono ammissibili per ottenere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti della filiera agroalimentare. In particolare, sono ammissibili:

  • le spese per la ricerca, per i brevetti e relative licenze acquistati, per le consulenze necessarie in linea con le finalità del progetto di investimento;
  • i costi generali, comprese le spese di fornitura necessari al progetto stesso.

Da quando si potrà presentare domanda per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti della filiera agricola e alimentare?

Per la presentazione della domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati alle imprese della filiera agricola e alimentare è necessario attendere il provvedimento del ministero delle Politiche agricole. Nel decreto verranno indicate tutte le procedure e i termini per la presentazione delle domande e dei progetti di investimento delle imprese interessate ai fondi. Gli interventi devono essere iniziati dopo la presentazione dell’istanza di richiesta dei contributi e dei finanziamenti. Si tratta dunque di inviti a presentare proposte. Sulla base delle pratiche pervenute, il ministero stilerà una graduatoria delle potenziali imprese ammesse agli incentivi.

Si possono cumulare gli incentivi alle imprese agroalimentari con altri aiuti?

I finanziamenti e i contributi a fondo perduto per le imprese operanti nei settori agricoli e alimentari possono essere cumulati con qualunque altro aiuto di Stato. Sono compresi nella cumulabilità degli incentivi anche gli aiuti in regime de minimis. Tuttavia, le imprese dovranno prestare attenzione affinché l’intensità degli aiuti percepiti non superi il 100% di ammissibilità delle spese necessarie per portare alla realizzazione il progetto.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti per le imprese che trasformano e commercializzano i prodotti agricoli: quali sono?

Nell’ambito dei contratti di filiera, sono previsti contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolate per le imprese che trasformano e commercializzano prodotti agricoli. Anche in questo caso, per le spese ammissibili relative alla costruzione, all’acquisizione e al miglioramento dei beni immobili si può ottenere una percentuale massima di contributo pari al:

  • 50% per le imprese situate nelle regioni meno sviluppate e in transizione ecologica e digitale;
  • 40% per imprese situate in altre regioni.

Sono altresì previste coperture per le altre spese, ovvero per l’acquisto di macchine e attrezzature con le medesime percentuali di copertura e per l’acquisto o lo sviluppo e di software o di beni immateriali.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolate alle imprese agricole: caratteristiche delle agevolazioni

I progetti di spesa delle imprese agricole e di quelle di filiera per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli possono avere importi di spesa compresi tra i 4 e i 50 milioni di euro. Per poter richiedere una delle due formule di agevolazione (contributi o mutui agevolati), i progetti di spesa devono coinvolgere imprese del settore appartenenti a differenti stadi della filiera.

MIPAAF. Fondo complementare al PNRR. Finanziamento a tasso agevolato e  finanziamento a fondo perduto per l’attuazione dei contratti di filiera

DESCRIZIONE  DEL  BANDO

Il presente decreto disciplina i criteri, le modalita’ e le procedure per l’attuazione dei contratti di filiera e le relative misure agevolative per la realizzazione dei programmi.

Soggetti beneficiari

Sono soggetti proponenti del contratto di filiera:

a) le societa’ cooperative agricole e loro consorzi, i consorzi di imprese, le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli riconosciute ai sensi della normativa vigente, che operano nel settore agricolo e agroalimentare;

b) le organizzazioni interprofessionali, riconosciute ai sensi della normativa vigente che operano nel settore agricolo e agroalimentare;

c) gli enti pubblici;

d) le societa’ costituite tra soggetti che esercitano l’attivita’ agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purche’ almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, societa’ cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente;

e) le associazioni temporanee di impresa tra i soggetti beneficiari, gia’ costituite all’atto della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni;

f) le reti di imprese che hanno gia’ sottoscritto un contratto di rete al momento della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni;

Sono soggetti beneficiari delle agevolazioni del contratto di filiera le seguenti categorie di imprese:

a) le imprese come definite dalla normativa vigente, anche in forma consortile, le societa’ cooperative e loro consorzi, nonche’ le imprese organizzate in reti di imprese, che operano nel settore agricolo e agroalimentare;

b) le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli riconosciute ai sensi della normativa vigente;

c) le societa’ costituite tra soggetti che esercitano l’attivita’ agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purche’ almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente.

Il capitale delle predette societa’ puo’ essere posseduto, in misura non superiore al 10%, anche da grandi imprese, agricole o commerciali;

d) gli organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza.

Tipologia di interventi ammissibili

Il contratto di filiera deve favorire processi di riorganizzazione dei rapporti tra i differenti soggetti della filiera, anche alla luce della riconversione in atto nei diversi comparti, al fine di promuovere la collaborazione e l’integrazione fra i soggetti della filiera stessa, stimolare la creazione di migliori relazioni di mercato e garantire prioritariamente ricadute positive sulla produzione agricola.

Il contratto di filiera si fonda su un accordo di filiera sottoscritto tra i diversi soggetti della filiera, operanti in un ambito territoriale multiregionale. L’accordo di filiera individua il soggetto proponente, gli obiettivi, le azioni, incluso il programma, i tempi di realizzazione, i risultati e gli obblighi reciproci dei soggetti beneficiari.

All’accordo di filiera possono partecipare sia soggetti beneficiari delle agevolazioni, impegnati direttamente nella realizzazione di specifici progetti, sia soggetti coinvolti indirettamente nel programma che contribuiscono al conseguimento degli obiettivi di filiera. In ogni caso, il contratto di filiera e’ sottoscritto dai soli soggetti facenti parte dell’accordo di filiera che sono beneficiari delle agevolazioni in quanto direttamente coinvolti nella realizzazione del programma.

Il programma deve essere articolato in diverse tipologie di interventi ammissibili in relazione all’attivita’ svolta dai soggetti beneficiari, in modo da coprire l’intera filiera e dimostrare l’integrazione fra i differenti soggetti in termini di miglioramento del grado di relazione organizzativa commerciale e in termini di distribuzione del reddito.

Il programma deve altresi’ contribuire al raggiungimento degli obiettivi di carattere ambientale e di sostenibilita’ previsti dalle strategie nazionali e unionali applicabili, nella misura e secondo le modalita’ definite nei provvedimenti.

Gli interventi ammissibili alle agevolazioni comprendono le seguenti tipologie in relazione al Soggetto beneficiario:

a) per gli investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria, le PMI e le grandi imprese;
b) per gli investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e per la commercializzazione di prodotti agricoli, le PMI e le grandi imprese;
c) per gli investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti agroalimentari non compresi nell’allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), solo le PMI;
d) per la partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e misure promozionali a favore dei prodotti, le PMI e le grandi imprese;
e) per l’organizzazione e partecipazione a concorsi, fiere o mostre, solo le PMI;
f) per i progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo, le PMI le grandi imprese, gli organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza;
g) per la partecipazione alle fiere e per gli investimenti volti a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili effettuati da imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, solo le PMI. 

Le spese ammissibili e le intensita’ massime di aiuto sono riportate nel decreto.

Entità e forma dell’agevolazione

Le agevolazioni di cui al presente decreto sono concesse nella forma del contributo in conto capitale e/o del finanziamento agevolato.

Ai fini della concessione delle agevolazioni, i Soggetti beneficiari che richiedono il Finanziamento agevolato devono ottenere un Finanziamento bancario, pari al 50% dell’ammontare complessivo del Finanziamento. Il Finanziamento agevolato è concesso a un tasso di interesse dello 0,50% e la durata ha un valore minimo di 4 anni e massimo di 15 anni, comprensivo di un periodo di preammortamento commisurato alla durata in anni interi del Progetto e, comunque, non superiore a 4 anni decorrenti dalla data di stipula del contratto di Finanziamento.

Il contributo in conto capitale massimo concedibile è del 100%.

Sono ammessi alle agevolazioni i Contratti di filiera il cui importo complessivo degli investimenti ammissibili sia compreso tra 4 e 50 milioni di euro. L’importo del Progetto per singolo Soggetto beneficiario è fissato a un valore minimo della spesa ammissibile di 400.000 euro. Per investimenti effettuati da PMI, secondo quanto indicato nella lettera a), l’importo del Progetto per Soggetto beneficiario è fissato a un valore minimo della spesa ammissibile di 100.000 euro. Il valore minimo dell’importo del Progetto deve essere rispettato fino al completamento degli interventi.

Nel caso in cui il Soggetto beneficiario presenti un Progetto con interventi che superano i limiti minimi di cui al comma precedente, può proporre interventi a partire da 5.000 euro per gli aiuti previsti dalla lettera d).

Gli importi degli investimenti inseriti nei Progetti dovranno rispettare altresì le seguenti soglie:

1. in relazione agli investimenti di cui alla lettera b), gli aiuti individuali per i quali non vengano rispettate una delle soglie di seguito specificate:

i. costi ammissibili superiori a 25 milioni di euro;

ii. equivalente sovvenzione lordo superiore a 12 milioni di euro;

2.) in relazione agli investimenti di cui alla lettera d), 5 milioni di euro massimi per le campagne promozionali;

c) in relazione agli investimenti di cui alla lettera f), 7,5 milioni di euro;

d) in relazione agli investimenti di cui alla lettera g), 7,5 milioni di euro per la trasformazione dei prodotti agricoli in prodotti non agricoli, 2 milioni di euro per la partecipazione alle fiere e 15 milioni di euro per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Scadenza

Si comunica che l’apertura dei termini per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni tramite piattaforma informatica web è prevista per il giorno 24 giugno 2022 e fino al 20 agosto 2022.

PER INFORMAZIONI SCRIVI A  info@ramsesgroup.it

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V Bando Contratti di filiera e distretto in Agricoltura DOMANDE dal 23 MAGGIO

RAMSES GROUP NEWS n. 337 – 23 maggio 2022

Quinto Bando per i contratti di filiera e di distretto nei settori dell’Agroalimentare: firmato l’Avviso Mipaaf, domande dal 23 maggio.

Il Ministero delle Politiche agricole ha diramato le istruzioni per la presentazione delle domande relative al V Bando per i contratti di filiera e di distretto per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e  vivaismo (Avviso MIPAAF recante le caratteristiche, le modalità e le forme per la presentazione delle domande di accesso ai contratti di filiera).

Le domande si presentato dal 23 maggio 2022, e per i successivi 90 giorni, da imprese anche in forma associata, cooperative, consorzi, reti di impresa del settore agricolo e agroalimentare, organizzazioni di produttori e loro associazioni, comprese le società miste con capitale sociale di almeno il 51% di imprenditori agricoli.

Si tratta di una misura prevista dal Fondo complementare al PNRR, finanziata con 1,2 miliardi di euro (380 milioni per lo scorrimento della graduatoria precedente e 300 milioni per il biologico).

Le attività d’impresa da finanziare possono riguardare la sostenibilità del comparto: riduzione di fitofarmaci, antimicrobici, fertilizzanti di sintesi; agricoltura biologica e biodiversità; benessere degli animali; contributo agli obiettivi climatico-ambientali; migliore distribuzione del valore lungo le fasi della catena; produzione di energia rinnovabile ed efficienza energetica; sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, meno perdite e sprechi alimentari.

Il contratto di filiera è anche multiregionale, con costi ammissibili sino all’85% per singola regione ed un ammontare complessivo da 4 a 50 milioni di euro. Sono ammessi investimenti in attivi materiali e immateriali connessi alla produzione agricola, per la trasformazione dei prodotti e la loro commercializzazione, per l’adesione a regimi di qualità, l’organizzazione e la partecipazione a concorsi e fiere, progetti di ricerca e sviluppo e promozione. Dovranno essere conclusi entro il secondo trimestre del 2026.

Per tutti i dettagli, è possibile consultare l’Avviso sul sito MIPAAF, dove sono reperibili tutti i documenti necessari.

 FONTE: PMI

Qui il link al bando e alla documentazione allegata

Contratti di filiera: pubblicate le procedure per l’attuazione

Gli interventi agevolativi sono attuati con provvedimenti che individuano, oltre a quanto già previsto nel decreto, anche l’ammontare delle risorse disponibili, i requisiti di accesso dei soggetti beneficiari, le condizioni di ammissibilità dei programmi e/o dei progetti, le spese ammissibili, la forma e l’intensità delle agevolazioni, nonché i termini e le modalità per la presentazione delle domande, i criteri di valutazione dei programmi o progetti e le modalità per la concessione ed erogazione degli aiuti.

Le agevolazioni  sono concesse nella forma del contributo in conto capitale e/o del finanziamento agevolato e concesse con procedura valutativa applicata alle domande presentate dai soggetti proponenti, per la selezione dei programmi/progetti, sulla base dei criteri e dei parametri di valutazione previsti nei provvedimenti.

Possono essere ammessi alle agevolazioni i contratti di filiera che prevedono programmi con un ammontare delle spese ammissibili compreso tra 4 milioni e 50 milioni di euro.

Sono soggetti proponenti del contratto di filiera:

a) le società cooperative agricole e loro consorzi, i consorzi di imprese, le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli riconosciute ai sensi della normativa vigente, che operano nel settore agricolo e agroalimentare;

b) le organizzazioni interprofessionali, riconosciute ai sensi della normativa vigente che operano nel settore agricolo e agroalimentare;

c) gli enti pubblici;

d) le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, società cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente;

e) le associazioni temporanee di impresa tra i soggetti beneficiari, già costituite all’atto della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni;

f) le reti di imprese che hanno già sottoscritto un contratto di rete al momento della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni;

 Sono soggetti beneficiari delle agevolazioni del contratto di filiera le seguenti categorie di imprese:

a) le imprese come definite dalla normativa vigente, anche in forma consortile, le società cooperative e loro consorzi, nonché le imprese organizzate in reti di imprese, che operano nel settore agricolo e agroalimentare;

b) le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli riconosciute ai sensi della normativa vigente;

c) le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente. Il capitale delle predette società può essere posseduto, in misura non superiore al 10%, anche da grandi imprese, agricole o commerciali;

d) gli organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza, come definiti dal regolamento (UE) n. 702/2014,iscritti all’Anagrafe nazionale delle ricerche, istituita presso il Ministero dell’università e della ricerca.

Gli interventi ammissibili alle agevolazioni comprendono le seguenti tipologie:

a) investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria;

b) investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e per la commercializzazione di prodotti agricoli;

c) investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli, nei limiti individuati nei provvedimenti;

d) costi per la partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;

e) progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo.

Le spese ammissibili e le intensità massime di aiuto sono riportate nell’Allegato A del decreto Mipaaf del 22 dicembre 2021.

L’erogazione del contributo in conto capitale avviene successivamente alla stipula del contratto di filiera o, nel caso di richiesta di finanziamento, dopo la stipula del contratto di finanziamento. Le quote del contributo in conto capitale e/o del finanziamento sono erogate per stato di avanzamento della spesa, subordinatamente all’effettiva realizzazione della corrispondente parte degli interventi ritenuti ammissibili. La prima quota, fino al 40%, del solo contributo in conto capitale, può essere erogata, su richiesta, a titolo di anticipazione, previa presentazione di fidejussione bancaria o assicurativa irrevocabile, incondizionata ed escutibile a prima richiesta, di importo pari alla somma da erogare di durata adeguata.

I contratti di filiera nel Fondo complementare al PNRR

Il regime di aiuto, già utilizzato in passato dal Ministero delle Politiche agricole per promuovere la riorganizzazione dei rapporti tra i differenti soggetti dell’agrifood, prevede la stipula di un contratto di filiera tra il Ministero delle Politiche agricole e i soggetti beneficiari, che a sua volta si fonda su un accordo di filiera tra i diversi soggetti della filiera agroalimentare e/o agroenergetica, operanti in un ambito territoriale multiregionale.

Le agevolazioni sono concesse per programmi di investimento di importo compreso tra 4 milioni e 50 milioni di euro. Gli interventi ammissibili includono:

  • a) investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria;
  • b) investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e per la commercializzazione di prodotti agricoli;
  • c) investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli, nei limiti individuati nei provvedimenti attuativi;
  • d) partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;
  • e) progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo.

I soggetti proponenti dei contratti di filiera sono:

  • le società cooperative agricole e loro consorzi, i consorzi di imprese, le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli riconosciute ai sensi della normativa vigente, che operano nel settore agricolo e agroalimentare;
  • le organizzazioni interprofessionali, riconosciute ai sensi della normativa vigente che operano nel settore agricolo e agroalimentare;
  • gli enti pubblici;
  • le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, società cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute;
  • le associazioni temporanee di impresa tra i soggetti beneficiari, già costituite all’atto della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni;
  • le reti di imprese che hanno già sottoscritto un contratto di rete al momento della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni.

A beneficiare delle agevolazioni, invece, possono essere – oltre a imprese, organizzazioni e associazioni di produttori e società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e imprese commerciali, industriali e/o della distribuzione – anche gli organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza.

In arrivo contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati

Le agevolazioni sono concesse nel forma del contributo in conto capitale, a valere sul Fondo complementare al PNRR, e in forma di finanziamento agevolato, a valere sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) gestito da Cassa depositi e prestiti (CDP).

Ulteriori risorse possono essere messe a disposizione dal Mipaaf o dalle regioni e province autonome che decidono di cofinanziare i programmi di investimento. Inoltre, al finanziamento agevolato può essere associato un finanziamento bancario, previa accettazione del mandato conferito da CDP.

L’intensità dell’agevolazione varia in base alla localizzazione, alla tipologia di interventi e alla dimensione dell’impresa. In particolare, per investimenti nella produzione agricola primaria e nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, il contributo in conto capitale copre fino al 50% della spesa nelle regioni meno sviluppate e nelle regioni in transizione e fino al 40% nelle altre regioni, mentre il finanziamento può arrivare fino al 100% degli investimenti ammissibili, articolato nelle due componenti di finanziamento agevolato e finanziamento bancario.

Per la partecipazione ai regimi di qualità, per le misure promozionali a favore dei prodotti agricoli e per le attività di R&S nel settore agricolo, invece, il contributo in conto capitale è riconosciuto fino al 50% delle spese ammissibili e il finanziamento fino al 100%, sempre nelle due componenti di finanziamento agevolato e finanziamento bancario.

In generale, l’ammontare complessivo del contributo in conto capitale, del finanziamento agevolato e dell’eventuale finanziamento bancario non può superare l’importo delle spese ammissibili e le agevolazioni possono essere cumulate con altri aiuti di Stato solo laddove riguardino costi ammissibili diversi o, in relazione agli stessi costi ammissibili, in tutto o in parte coincidenti, purché il cumulo non porti al superamento dell’intensità di aiuto stabilita per ciascun intervento.

Come partecipare al V bando per i contratti di filiera

Con successivi provvedimenti il Mipaaf individuerà le risorse disponibili, i requisiti di accesso dei soggetti beneficiari, le condizioni di ammissibilità dei programmi e/o dei progetti, le spese ammissibili, la forma e l’intensità delle agevolazioni, nonché i termini e le modalità per la presentazione delle domande. Domande che dovranno essere presentate al Ministero che provvederà anche a verificare l’eventuale interesse al cofinanziamento da parte delle regioni e province autonome dove sono localizzati i progetti.

Conclusa la valutazione, i proponenti ammessi sono chiamati a presentare la proposta definitiva di contratto di filiera entro 90 giorni dalla pubblicazione della graduatoria. In caso di esito positivo, il Ministero approva la proposta definitiva e trasmette le risultanze dell’istruttoria e copia delle delibere di finanziamento bancario a CDP, affinché quest’ultima provveda a deliberare il finanziamento agevolato. A quel punto si passa alla sottoscrizione del contratto di filiera, cui segue l’erogazione del contributo in conto capitale.

Qui il link al bando e alla documentazione allegata:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/18066

Via al V bando contratti di filiera del Fondo complementare al PNRR

Il Ministero delle Politiche agricole ha pubblicato il testo del bando per l’accesso alle agevolazioni – in forma di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati – per i contratti di filiera nel settore agroalimentare a valere sul Fondo complementare al Recovery Plan.

Cosa finanzia il V bando contratti di filiera del Fondo complementare al PNRR?

Il regime di aiuto, già utilizzato in passato dal Ministero delle Politiche agricole per promuovere la riorganizzazione dei rapporti tra i differenti soggetti dell’agrifood, prevede la stipula di un contratto di filiera tra il Ministero delle Politiche agricole e i soggetti beneficiari, che a sua volta si fonda su un accordo di filiera tra i diversi soggetti della filiera agroalimentare e/o agroenergetica, operanti in un ambito territoriale multiregionale.

Le agevolazioni sono concesse per programmi di investimento di importo compreso tra 4 milioni e 50 milioni di euro. Gli interventi ammissibili includono:

  • investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria, realizzati sia da PMI e che da grandi imprese;
  • investimenti per la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, accessibili sia a PMI che a grandi imprese;
  • investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti agroalimentari non compresi nell’allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), solo per le PMI;
  • partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e misure promozionali a favore dei prodotti agricoli, sia per le PMI che per le grandi imprese;
  • organizzazione e partecipazione a concorsi, fiere o mostre, solo da parte delle PMI;
  • realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo, per PMI, grandi imprese e organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza;
  • partecipazione alle fiere e investimenti volti a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili effettuati da imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, solo per le PMI.

Chi può richiedere le agevolazioni per i contratti di filiera?

I soggetti proponenti dei contratti di filiera sono:

  • le società cooperative agricole e loro consorzi, i consorzi di imprese, le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli riconosciute ai sensi della normativa vigente, che operano nel settore agricolo e agroalimentare;
  • le organizzazioni interprofessionali, riconosciute ai sensi della normativa vigente che operano nel settore agricolo e agroalimentare;
  • gli enti pubblici;
  • le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, società cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute;
  • le associazioni temporanee di impresa tra i soggetti beneficiari, già costituite all’atto della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni;
  • le reti di imprese che hanno già sottoscritto un contratto di rete al momento della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni.

A beneficiare delle agevolazioni, invece, possono essere – oltre a imprese, organizzazioni e associazioni di produttori e società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e imprese commerciali, industriali e/o della distribuzione – anche gli organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza.

Come funzionano contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati?

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo in conto capitale, a valere sul Fondo complementare al PNRR, e in forma di finanziamento agevolato, a valere sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) gestito da Cassa depositi e prestiti (CDP).

Per quanto riguarda la quota a fondo perduto, l’intensità dell’agevolazione varia in base alla localizzazione, alla tipologia di intervento e alla dimensione dell’impresa. In particolare:

  • Contributo in conto capitale per investimenti nella produzione agricola primaria:
    – Interventi con spesa ammissibile da euro 100.000 a euro 5 milioni: fino al 50% degli investimenti ammissibili nelle regioni meno sviluppate e nelle regioni in transizione (40% per le grandi imprese) e fino al 40% degli investimenti ammissibili nelle altre regioni (30% per le grandi imprese);  
    – Interventi con spesa ammissibile superiore a 5 milioni di euro: fino al 45% degli investimenti ammissibili nelle regioni meno sviluppate e nelle regioni in transizione (35% per le grandi imprese) e fino al 35% degli investimenti ammissibili nelle altre regioni (30% per le grandi imprese);  
  • Contributo in conto capitale per trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli
    – Interventi con spesa ammissibile da euro 400.000 a euro 5 milioni: fino al 50% degli investimenti ammissibili nelle regioni meno sviluppate e nelle regioni in transizione (40% per le grandi imprese) e fino al 40% degli investimenti ammissibili nelle altre regioni (30% per le grandi imprese); 
    – Interventi con spesa ammissibile superiore a 5 milioni di euro: fino al 45% degli investimenti ammissibili nelle regioni meno sviluppate e nelle regioni in transizione (40% per le grandi imprese) e fino al 35% degli investimenti ammissibili nelle altre regioni (30% per le grandi imprese); 
  • Contributo in conto capitale per partecipazione dei produttori ai regimi di qualità e misure promozionali
    – Interventi con spesa ammissibile da euro 400.000 a euro 5 milioni: fino al 100% degli investimenti ammissibili nelle regioni meno sviluppate e nelle regioni in transizione (90% per le grandi imprese) e fino al 80% degli investimenti ammissibili nelle altre regioni (70% per le grandi imprese); 
  • Aiuti alla ricerca e allo sviluppo nel settore agricolo
    – Interventi con spesa ammissibile da euro 400.000 a euro 7,5 milioni: fino al 100% degli investimenti ammissibili nelle regioni meno sviluppate e nelle regioni in transizione (80% per le grandi imprese) e fino al 90% degli investimenti ammissibili nelle altre regioni (70% per le grandi imprese); 
  • Aiuti in esenzione
    – Interventi con spesa ammissibile da euro 400.000 a euro 7,5 milioni: fino al 20% degli investimenti per le piccole imprese e fino al 10% per le medie imprese;
    – Interventi con spesa ammissibile da euro 400.000 a euro 2 milioni: fino al 50% degli investimenti ammissibili nelle regioni meno sviluppate e nelle regioni in transizione (solo PMI) e fino al 40% degli investimenti ammissibili nelle altre regioni (solo PMI);
    – Interventi con spesa ammissibile da euro 400.000 a euro 5milioni: fino al 45% degli investimenti ammissibili nelle regioni meno sviluppate e nelle regioni in transizione (solo PMI) e fino al 35% degli investimenti ammissibili nelle altre regioni (solo PMI).

Al finanziamento agevolato – concesso a un tasso di interesse dello 0,50% – deve essere necessariamente associato un finanziamento bancario, secondo principi di adeguata ripartizione del rischio di credito, con un banca aderente alla convenzione con CDP. La quota del finanziamento bancario non può essere inferiore al 50% del finanziamento totale e le garanzie individuate ed acquisite dalla banca finanziatrice assistono le due componenti di finanziamento  in misura direttamente proporzionale all’ammontare di ciascuno di essi;

La durata del finanziamento deve essere compresa tra 4 anni e 15 anni, compreso un periodo di preammortamento commisurato alla durata in anni interi del progetto e, comunque, non superiore a 4 anni decorrenti dalla data di stipula del contratto di finanziamento.

In generale, l’ammontare complessivo del contributo in conto capitale, del finanziamento agevolato e dell’eventuale finanziamento bancario non può superare l’importo delle spese ammissibili e le agevolazioni possono essere cumulate con altri aiuti di Stato solo laddove riguardino costi ammissibili diversi o, in relazione agli stessi costi ammissibili, in tutto o in parte coincidenti, purché il cumulo non porti al superamento dell’intensità di aiuto stabilita per ciascun intervento.

Come partecipare al V bando per i contratti di filiera?

Le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate entro 90 giorni calcolati a partire dal 23 maggio 2022, quindi entro il 20 agosto 2022. L’apertura effettiva, in ogni caso, dipenderà dall’operatività della piattaforma informatica web messa a disposizione dal Ministero, che provvederà anche a verificare l’eventuale interesse al cofinanziamento dei progetti da parte delle regioni e province autonome coinvolte.

Conclusa la valutazione, i proponenti ammessi sono chiamati a presentare la proposta definitiva di contratto di filiera entro 90 giorni dalla pubblicazione della graduatoria. In caso di esito positivo, il Ministero approva la proposta definitiva e trasmette le risultanze dell’istruttoria e copia delle delibere di finanziamento bancario a CDP, affinché quest’ultima provveda a deliberare il finanziamento agevolato. A quel punto si passa alla sottoscrizione del contratto di filiera, cui segue l’erogazione del contributo in conto capitale.

FONTE FASI

Ma cosa sono i contratti di filiera e di distretto? 

Quali saranno le novità introdotte dal prossimo bando?

Sono contratti che vengono stipulati tra i soggetti della filiera agroalimentare e il Ministero per rilanciare gli investimenti nel settore agroalimentare al fine di realizzare programmi d’investimento integrati a carattere interprofessionale aventi rilevanza nazionale.

Tali contratti, partendo dalla produzione agricola, si sviluppano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare, intesa come insieme delle fasi di produzione, trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti agricoli e agroalimentari. Le filiere possono essere di tipo verticale, ad esempio, quando è presente uno stabilimento di trasformazione e tutti i suoi conferenti, oppure di tipo orizzontale come nel caso di più aziende primarie che, accomunate da determinate caratteristiche del loro processo produttivo, decidono di enfatizzare degli aspetti comuni dando origine ad un marchio. Un’ulteriore distinzione tra le filiere è che possono essere a carattere interregionale ed avere in tal caso il Mipaaf come diretto interlocutore, oppure carattere regionale ed interloquire quindi con la Regione di appartenenza. Introdotti per la prima volta, come dicevamo, nell’ordinamento dalla legge finanziaria del 2003 al fine di favorire l’integrazione di filiera del sistema agricolo e agroalimentare, nonché il rafforzamento dei distretti agroalimentari limitatamente alle aree sottoutilizzate, dal 2011 è stata disposta la loro estensione a tutto il territorio nazionale.

A fine settembre il Mipaaf ha predisposto un documento informativo dove sono state esplicitate le principali novità previste nel V bando.  È doveroso ricordare che il Piano nazionale di ripresa e resilienza individua 6 Missioni, ovvero sei ambiti di intervento tematici, nei quali l’Italia ha suddiviso investimenti e riforme. Tra queste, la Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” include la componente 2.1 “Agricoltura sostenibile ed economia circolare” all’interno della quale sono inseriti appunto i contratti di filiera.

Inoltre, con il D.L. 59/2021 è stato approvato il Piano nazionale per gli investimenti complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza, strumento che integra con risorse nazionali gli interventi del precedente e nelle cui misure sono compresi i “contratti di filiera e di distretto” come misure complementari alla citata Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, che a sua volta include la componente 2.1 “Agricoltura sostenibile ed economia circolare” del PNRR. L’obiettivo di tali interventi è quello di indirizzare e favorire la crescita economica delle filiere agroalimentari preservando e migliorando le condizioni dello stato dell’ambiente, e tentando di coniugare il rilancio economico con la tutela delle risorse ambientali, motivo per cui si ritiene importante che i progetti promuovano lo sviluppo sostenibile garantendo il buono stato dell’ambiente e perseguendo gli obiettivi ambientali dettati dall’Europa ed in particolare dalla Politica Agricola Comune (PAC), dal Green Deal europeo e dalla strategia denominata “Dal produttore al consumatore”, ovvero quelli di combattere i cambiamenti climatici, proteggere le risorse naturali e migliorare la biodiversità.

Sono stati definiti requisiti e modalità di finanziamento per il V bando:

La proposta dell’Italia per l’implementazione dei contratti di filiera nello schema del PNRR si basa quindi sul Regime di Aiuti già approvato dall’Unione Europea nel 2016 e modificato nel 2020; pertanto, si dichiara che i vincoli e le modalità di finanziamento che verranno utilizzati nel bando V saranno gli stessi stabiliti nel IV bando.

Dunque, analizzando brevemente quanto stabilito nel DM Contratti di filiera prot. n. 1192 del 08.01.2016 il contributo dello Stato ai contratti di filiera e di distretto sarà concesso, in coerenza con la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato, per diverse tipologie di investimenti ovvero:

  • investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria;
  • investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e la commercializzazione di prodotti agricoli;
  • investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli;
  • partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità;
  • misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;
  • progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo.

I beneficiari finali del finanziamento saranno ancora le imprese che concorrono direttamente alla produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (agroalimentari, ittici, forestali e florovivaistici) e le imprese che forniscono servizi e mezzi di produzione. Per beneficiare dell’agevolazione le imprese dovranno aver sottoscritto un accordo di filiera, finalizzato alla realizzazione di un programma integrato a carattere interprofessionale ed avente rilevanza nazionale che, partendo dalla produzione agricola, si sviluppi nei diversi segmenti della filiera in un ambito territoriale multiregionale.

Le due tipologie di accordo previste, come da DM suddetto, saranno:

  1. “Accordo di filiera”: l’accordo sottoscritto dai diversi soggetti della filiera agroalimentare e/o agroenergetica, operanti in un ambito territoriale multiregionale che individua il Soggetto proponente, gli obiettivi, le azioni, incluso il Programma, i tempi di realizzazione, i risultati e gli obblighi reciproci dei Soggetti beneficiari;
  2. “Accordo di distretto”: l’accordo sottoscritto dai diversi soggetti operanti nel territorio del distretto, che individua il Soggetto proponente, gli obiettivi, le azioni, incluso il Programma, i tempi di realizzazione, i risultati e gli obblighi reciproci dei Soggetti beneficiari;

Le agevolazioni di cui al presente decreto saranno concesse nella forma del contributo in conto capitale e del finanziamento agevolato, subordinate alla concessione di un finanziamento bancario. Possono essere ammessi alle agevolazioni i contratti di filiera e i contratti di distretto che prevedono programmi con un ammontare delle spese ammissibili compreso tra 4 milioni e 50 milioni di euro.

 Tempi previsti per l’emanazione del V bando:

Il documento informativo del Mipaaf riporta un cronoprogramma secondo cui:

  • il nuovo bando per i Contratti di Filiera è emanato a dicembre 2021;
  • la presentazione delle domande e dei progetti dovrà avvenire nel primo trimestre 2022;
  • l’approvazione delle graduatorie finali per la concessione degli aiuti finanziari nel settore agroalimentare è prevista entro il primo trimestre 2023.

Soggetti interessati:

Ministero Politiche Agricole Agroalimentari e Forestali (MIPAAF), Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Banche italiane ed estere finanziatrici aderenti a convenzione da sottoscrivere tra Ministero e CDP.

Imprese agricole, società, cooperative agricole e loro consorzi, consorzi di imprese, Organizzazioni produttori agricoli (OP), Associazioni di OP riconosciute, rappresentanze di distretti rurali ed agroalimentari individuati da Regione, società costituite tra soggetti che esercitano attività agricola ed imprese commerciali e/o industriali e/o addette a distribuzione (almeno 51% capitale sociale posseduto da imprenditori agricoli, cooperative agricole e loro consorzi, organizzazioni produttori riconosciute), Associazioni temporanee di impresa costituite tra soggetti beneficiari o reti di imprese che hanno sottoscritto contratto di rete, purché al momento di invio domanda:

  1. dotate di stabile organizzazione in Italia;
  2. regolarmente costituite ed iscritte al registro delle imprese e non sottoposte a procedure concorsuali o di liquidazione volontaria, ma nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo sottoposte a sanzioni interdittive, né trovarsi in difficoltà finanziaria, ma anzi in possesso di “adeguato merito di credito secondo valutazioni eseguite da banche finanziatrici”;
  3. non rientranti tra imprese che hanno ricevuto e non rimborsato o depositato in conto bloccato aiuti ritenuti illegali o incompatibili da Commissione Europea;
  4. in regola con normativa in materia di edilizia urbanistica, lavoro, prevenzione infortuni, salvaguardia ambiente, obblighi contributivi;
  5. in regola con restituzione somme a seguito di provvedimenti di revoca delle agevolazioni emanati da Ministero;
  6. intendono sottoscrivere:
  7. Contratto di filiera tra Ministero ed i diversi soggetti operanti nella fase di produzione, trasformazione, commercializzazione e distribuzione di prodotti agricoli, agroalimentari, energetici, in ambito multiregionale, sottoscrittori di un “Accordo di filiera” (a cui possono partecipare sia soggetti impegnati direttamente nella realizzazione di specifici progetti, sia soggetti coinvolti indirettamente in quanto interessati a finalità di accordo) contenente: soggetto proponente (cioè soggetto che assume il ruolo di referente, anche per conto di altri soggetti beneficiari nei confronti di Ministero in merito ad esecuzione del Programma avente valenza nazionale, nonché ad acquisizione delle agevolazioni); obiettivi; azioni; tempi di realizzazione; risultati; obblighi reciproci dei soggetti beneficiari. Contratto di filiera, articolato in diverse tipologie di interventi viene  sottoscritto solo da soggetti impegnati nella realizzazione di progetti specifici, al fine di:  favorire riorganizzazione dei rapporti tra differenti soggetti della filiera, anche a seguito di un processo di conversione in atto o da attuare nel comparto produttivo; promuovere collaborazione ed integrazione fra i diversi soggetti della filiera; stimolare creazione di migliori relazioni con il mercato; garantire ricadute positive su produzione agricola;
  8. Contratto di distretto tra Ministero e diversi soggetti operanti nel Distretto, sottoscrittori di “Accordo di distretto”, in cui individuato: soggetto proponente; obiettivi; azioni; tempi di realizzazione; risultati; obblighi reciproci. Contratto di distretto deve favorire processi di riorganizzazione delle relazioni fra differenti soggetti della filiera operanti nel distretto, al fine di: promuovere collaborazione ed integrazione fra soggetti di filiera; stimolare migliori relazioni di mercato; garantire ricadute positive su produzione agricola; rafforzare sviluppo economico e sociale dei distretti stessi. Possono partecipare al Contratto sia soggetti impegnati direttamente nella realizzazione di progetti (solo questi sottoscrivono il Contratto), sia soggetti coinvolti indirettamente che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi. Programma, riguardante di 1 o più filiere di qualità certificata e/o di produzioni tradizionali o tipiche, è articolato in diverse tipologie di interventi ammissibili in relazione ad attività svolta da soggetti beneficiari, al fine di migliorare il grado di relazione organizzativa, commerciale e distribuzione del reddito tra i differenti soggetti partecipanti
  9. attuati investimenti in 1 o più unità produttive dello stesso soggetto beneficiario relative a:
  10. investimenti in attivi materiali ed immateriali in aziende agricole connessi a produzione agricola primaria finalizzati a:
  11. migliorare prestazioni globali e sostenibilità di azienda agricola mediante distribuzione dei costi di produzione e miglioramento/riconversione di produzione
  12. migliorare ambiente naturale e condizioni di igiene e benessere di animali, purché oltre vigenti norme UE
  13. creare e migliorare infrastrutture connesse a sviluppo adeguamento, ammodernamento di agricoltura, compreso accesso a terreni agricoli, ricomposizione, riassetto fondiario, approvvigionamento e risparmio energetico e idrico
  14. favorire insediamento per la 1° volta di giovani agricoltori in qualità di capo di azienda, compresi investimenti per adeguarsi a norme UE su produzione agricola entro 24 mesi di insediamento(compresa sicurezza del lavoro
  15. conformarsi a nuove  norme obbligatorie UE entro 12 mesi da loro adozione da parte PMI

Nel caso di irrigazione, contributo per recupero costi di servizi idrici a carico dei vari settori di impiego di acqua da parte di settore agricolo, tenendo conto di loro effetti sociali, ambientali ed economici del recupero, nonché condizioni geografiche e climatiche di bacino

Nel caso di produzione di biocarburanti o di energia da fonti rinnovabili rispettate condizioni per aiuti di Stato.

Nel caso di investimenti che richiedono valutazione di impatto ambientale, aiuti concessi purché autorizzati prima di loro concessione.

Esclusi aiuti per: acquisto diritti produzione e diritti ad aiuto; acquisto animali e impianto di piante annuali; investimenti intesi a conformarsi a norme UE ; capitale circolante; costi connessi a contratto di leasing (margini del concedente, costi di finanziamento interessi, spese generali, oneri assicurativi); aumento di produzione superiore ad eventuali restrizioni o limitazioni superiori a OCM;

  • investimenti per trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, purché mantenuti in azienda per almeno 5 anni da loro conclusione. Esclusi investimenti per: produzione di biocarburanti da colture alimentari; non conformi a legislazione ambientale UE (In caso richiesta valutazione impatto ambientale, ammessi solo dopo valutazione positiva); capitale circolante; investimenti attuati per conformarsi a norme UE o che “contravvengono a divieti e restrizioni stabiliti da UE”. Gli investimenti superiori a 25.000.000 € o che prevedono aiuto superiore a 12.000.000 € oggetto di specifica notifica a Commissione;
  • investimenti concernenti trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli nei limiti individuati nei bandi emanati da Ministero;
  • partecipazione di produttori di prodotti agricoli a regimi di qualità e misure promozionali a favore di tali prodotti agricoli;
  • progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo

Investimenti concernenti trasformazione prodotti agricoli in prodotti agroalimentari fuori Allegato I del Trattato, partecipazione a fiere, produzione di energia da fonti rinnovabili condizioni sono quelle stabilite da Reg.651/2014, mentre per progetti di ricerca occorre rispettare condizioni stabilite da Reg. 702/14

Entità aiuto:

Risorse del FRI usate  per concedere eventualmente in più rate finanziamento agevolato, (subordinato ad esistenza d finanziamento bancario, pari almeno a 50%; per interventi relativi a produzioni di qualità, misure promozionali, ricerca e sviluppo nel settore agricolo, ammessa partecipazione bancaria inferiore , comunque almeno 10%), espresso in equivalente sovvenzione lordo (ESL), pari al valore attualizzato del differenziale vigente  tra quota interessata a tasso ordinario e quella a tasso agevolato.  Finanziamento agevolato assistito da idonee garanzie e concesso a tasso di interesse pari almeno a 0,5 %, avente durata minima di 4 anni e massima di 15 anni, comprensivo del periodo di preammontamento commisurato alla durata del progetto, comunque non oltre 4 anni da stipula del contratto (tale periodo può essere differente tra finanziamento bancario ed agevolato). Singole erogazioni imputate in proporzione a finanziamento agevolato ed ordinario nel rispetto di assegnazione di spesa. Percentuale di quota capitale del finanziamento agevolato da ammortizzare, definita  in  relazione alla percentuale di cofinanziamento bancario (comunque se finanziamento bancario inferiore a quello agevolato, avvio rimborso a banca non prima che sia stato rimborsata almeno 50% della differenza di capitale esistente, tra finanziamento agevolato e bancario). Rimborso avviene in base a piani di ammortamento con rate semestrali posticipate (scadenza 30 Giugno e 31 Dicembre) compreso periodo di preammortamento.

Ammesso cumulo con ulteriori aiuti in conto capitale concessi da Ministero o Regione dove localizzati gli interventi.

Spese ammissibili sostenute entro 4 anni da stipula contratto di filiera o distretto nei limiti minimi di 4.000.000 € e massimi di 50.000.000 € per:

  • investimenti materiali ed immateriali connessi a produzione agricola, quali:
  • a)costruzione, acquisizione, miglioramento beni immobili (Acquisto terreni agricoli ammesso entro 10%); macchine ed attrezzature(anche in leasing) fino a loro valore di mercato; programmi informatici, brevetti, licenze, diritti di autore marchi commerciali; spese generali (onorati per architetti, ingegneri, consulenti, comprese quelle su sostenibilità ambientale ed economicità brevetti, studi di fattibilità) fino a 12% della spesa. Contributo pari a 40% (60% nel caso di giovani agricoltori entro 5 anni da loro insediamento; investimenti collettivi, quali impianti di magazzinaggio da parte di gruppo di agricoltori; investimenti in zone soggetti a vincoli naturali; investimenti destinati a migliorare ambiente, condizioni di igiene, benessere di animali oltre vigenti norme UE senza aumento di capacità produttiva);
  • b)acquisto animali da riproduzione fino a 30% costi ammissibili finalizzati a miglioramento di qualità genetica del patrimonio zootecnico di bovini, ovini, caprini mediante acquisto di riproduttori di qualità pregiata (maschi e femmine che hanno partorito per la 1° volta) iscritti in Libri genealogici (In caso di sostituzione di animali non iscritti in Libri genealogici) e mantenuti in stalla per almeno 4 anni. Contributo pari a 30%
  • trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, quali: costruzione, acquisizione (compreso leasing, salvo costi connessi come margine del concedente, costi di rifinanziamento di interessi, spese generali, oneri assicurativi) o miglioramento di beni immobili (terreni ammessi in misura pari a 10% costi investimento); acquisto o noleggio con patto di acquisto di macchinari ed attrezzature fino a loro valore di mercato (compreso leasing); acquisto o sviluppo di programmi informatici, brevetti, licenze, diritti di autore, marchi commerciali; spese generali (onorari per architetti, ingegneri, consulenti per sostenibilità ambientale ed economicità; studi di fattibilità. Contributo pari a 40%
  • trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli fino a 7.500.000 €/impresa/progetto, quali: investimenti in attivi materiali e/o immateriali per istallare nuovo stabilimento, ampliare stabilimento esistente, diversificare produzione di stabilimento mediante nuovi prodotti o trasformare radicalmente processo produttivo, attivi immateriali utilizzati solo da stabilimento in oggetto, considerati ammortizzabili, acquistati a condizioni di mercato da terzi privi di relazioni con acquirente, inseriti in attivo di bilancio di impresa per almeno 3 anni. Contributo pari a 20% per piccole imprese (10% per medie imprese)
  • partecipazione a fiere da parte di PMI nel limite di 2.000.000 €/impresa/anno, quali locandine, installazione e gestione di stand occasione di partecipazione di impresa a determinata fiera o mostra. Contributo pari a 50% ESL
  • investimenti per produzione di energia da fonti rinnovabili (in caso di biocarburanti ammessi solo se non provenienti da colture alimentari), purché “connessi al conseguimento di un livello più elevato di tutela di ambiente”. Contributo pari a: 45% ESL se investimento distinto in ambito del costo complessivo del progetto (v. componente aggiuntiva individuabile in impianto preesistente) con costo pari a quello connesso ad energia rinnovabile (costo pari a differenza tra costi di investimento se questo sostituisce un “investimento analogo meno rispettoso di ambiente”); 30%min caso di impianti in scala ridotta per cui non individuabile investimento meno rispettoso di ambiente a causa mancanza di impianti di dimensioni analoghe (Ammessi costi per conseguire livello più elevato di tutela di ambiente). Contributo elevato a 65% o 50% in caso di piccole imprese ed a 55% e 40% per medie imprese; 60% e 45%  per zone montane; 50% e 35% per zone svantaggiate
  • introduzione sistemi di controllo per certificazione di qualità e origine, quali produzioni biologiche, DOP, IGP, prodotti di montagna, regimi di qualità riconosciuti da Stati membri (oggetto di disciplinare di produzione etracciabilità completa dei prodotti agricoli, il cui rispetto certificato da Autorità pubblica od Organismo di controllo indipendente) o regimi facoltativi di certificazione dei prodotti agricoli riconosciuti da Stati membri. Contributo fino a 100% per costi per ricerche di mercato, ideazione e progettazione del prodotto, preparazione domanda riconoscimento regimi di qualità
  • promozione della produzione e commercializzazione di prodotti agricoli di qualità senza fare riferimento a nome di impresa o marchio o particolare origine (salvo per prodotti DOP, IGP o se altri regimi di qualità riconosciuto ma “tale riferimento secondario nel messaggio” e comunque senza indurre consumatore ad acquistare prodotto per sua origine). Contributo pari a: 100%; 80% in Paesi Terzi; 50% per campagne promozionali destinate a consumatori, organizzate sui mezzi di comunicazione o punti vendita al dettaglio, nonché materiale promozionale distribuito direttamente ai consumatori., purché inviato preventivamente a Commissione UE e senza fare riferimento a marchio o fare riferimento a prodotti di aziende specifiche, o a particolare origine (salvo che per prodotti DOP/IGP o per regimi di qualità diversi origine menzionata secondariamente rispetto a messaggio). Ammesse spese per:

a)organizzazione e partecipazione a concorsi, fiere o mostre se aiuti accessibili a tutti i soggetti di zone interessate, spese di iscrizione, viaggio e costi per trasporto di animali, pubblicazioni e siti web che annunciano evento, affitto dei locali e stand, costi di montaggio e smontaggio di questi;

b)pubblicazioni su marchi cartacei ed elettronici, siti web ed annunci pubblicitari su mezzi di comunicazione elettronici, radiofonici, televisivi destinati a presentare informazioni su produttori di 1 Regione o prodotto, purché tali informazioni sono neutre (riguardano caratteristiche prodotti di qualità ed “a vantaggio di tutti i produttori del tipo di prodotto in questione”;

c)divulgazione delle conoscenze scientifiche e dati su regimi di qualità aperti a prodotti agricoli di altri Stati membri e Paesi Terzi, prodotti agricoli generici e loro benefici nutrizionali, utilizzi proposti per questi

Campagne promozionali con dotazione annuale superiore a 5.000.000 € notificate individualmente

  • per ricerca e sviluppo di prodotti di cui Allegato I del Trattato, purché progetto di interesse generale per settore, prima di inizio ricerca pubblicate su Internet informazioni su svolgimento di ricerca (obiettivi, data presumibile di pubblicazione dei risultati, indirizzo sito web di riferimento), risultati messi a disposizione gratuitamente su Internet per almeno 5 anni, contributi concessi direttamente ad Organismi od Enti di ricerca e “non connessi a ricerca a favore di imprese di produzione, trasformazione, commercializzazione di prodotti agricoli, né fornire sostegno in termini di prezzo ai produttori di detti prodotti”): contributo fino a 100% per spese fino a 7.500.000 € per personale (ricercatori e tecnici) adibito a ricerca; strumenti e attrezzature utilizzate per periodo di ricerca (Se attrezzature non utilizzate per tutto il ciclo di loro vita, ammessi solo costi di ammortamento corrispondenti a durata progetto di ricerca); costi ammortamento di fabbricati nella misura e durata in cui utilizzati per ricerca (nel caso di terreni ammissibili costi di cessione a condizioni di mercato o spese di capitale sostenute); costi di ricerca contrattuale, consulenze e brevetti acquisiti od ottenuti in licenza da fonti esterne; costi servizi di consulenza ed equivalenti usati solo a fini di ricerca; spese supplementari imputabili a ricerca; costi di esercizio incluse (costo materiali, forniture, prodotti per attività di ricerca).

Aiuto concesso solo per attività intraprese o servizi ricevuti dopo che regime aiuti approvato da Commissione e presentata domanda di accesso ad agevolazioni.

Agevolazioni concesse sotto forma di contributo in conto capitale o finanziamento agevolato, tenendo conto di localizzazione, tipologia di interventi, dimensione di impresa ed in particolare per:

  1. investimenti in aziende agricole connessi a produzione primaria concesso finanziamento agevolato fino a 100% o contributo in conto capitale fino a 50% investimenti ammissibili in Regioni meno sviluppate e Regioni con prodotto interno lordo (PIL) pro capite inferiore a 75% media UE-25 (40% nelle altre Regioni)
  2. investimenti di cui proposti da grande impresa: forma ed intensità di aiuto subordinata a verifica di effetto incentivante
  3. spesa per partecipazione dei produttori agricoli a regimi di qualità, misure promozionali a favore di prodotti agricoli, ricerca e sviluppo del settore agricolo: contributo in conto capitale fino a 50% spese sostenute o finanziamento agevolato fino a 100%

Ammontare minimo di mezzi apportati da beneficiario a copertura costi del progetto non inferiore a 25% (compreso finanziamento ordinario)

Ammontare complessivo di contributo agevolato, compresi quelli in “de minimis”, in relazione a stessi costi ammissibili, in tutto od in parte, coincidenti, purché non superata intensità di aiuto stabilita

IVA non ammissibile, salvo caso non sia recuperabile

Sanzioni:

MIPAAF procede alla revoca, totale o parziale, delle agevolazioni concesse, con contestuale comunicazione della decisione a Banca, Regione ed interessato, in caso di:

a)mancata, incompleta, inesatta dichiarazione dei dati richiesti;

b)beni oggetto di altre agevolazioni pubbliche che comportano superamento intensità di aiuto fissato. Revoca parziale se beneficiario segnala ulteriori contributi percepiti e dichiara di voler mantenere le altre agevolazioni;

c)beni distolti da uso previsto, anche a seguito cessione attività ad altro imprenditore prima di 5 anni da data completamento investimento. Revoca parziale limitata al bene distratto ed in proporzione al mancato utilizzo del bene in rapporto ai 5 anni di obbligo, purché beneficiario comunichi tale situazione a A.A.F e banca autorizzata. Se distrazione rilevata durante collaudo senza preventiva comunicazione del beneficiario, revoca per bene incriminato è parziale, commisurata ad intera spesa di bene distratto indipendentemente dal periodo di mancato utilizzo. Se distrazione del bene “costituisce variazione sostanziale del progetto determinando mancato raggiungimento di obiettivi prefissati”, revoca riguarda intero importo concesso;

d)non rispettati nei confronti dei lavoratori dipendenti obblighi previsti in materia di lavoro, previdenza, assistenza o contratti collettivi nazionali di lavoro. A.A.F. concede termine di non oltre 60 giorni per consentire a beneficiario di regolarizzare la propria posizione, trascorso il quale si procede a revoca totale delle agevolazioni;

e)beneficiario non maturato entro 18 mesi da sottoscrizione contratto di filiera/distretto (salvo richiesta di proroga inviata almeno 4 mesi prima di scadenzaa A.A.F. e banca autorizzata, che invia a Ministero proprio parere) condizioni previste per erogazione stato di avanzamento di 1° quota di contributo;

f)investimenti materiali ed immateriali non realizzati entro 4 anni da sottoscrizione contratto(salvo richiesta di proroga inviata almeno 4 mesi prima di scadenzaa A.A.F. e banca autorizzata, che invia a Ministero proprio parere). Revoca è parziale e riguarda spese effettuate dopo scadenza, compresa proroga, fatto salvo verifica del raggiungimento obiettivi e completamento del progetto;

g)gravemente violate specifiche norme di settore anche di carattere comunitario;

h)contratto di finanziamento non stipulato nei termini (salvo richiesta di proroga inviata almeno 4 mesi prima di scadenza a A.A.F. e banca autorizzata, che invia a Ministero proprio parere);

i)contratto di finanziamento risolto per inadempimento degli obblighi in questo previsti od estinto anticipatamente prima di erogazione saldo del contributo;

j)dichiarato fallimento di beneficiario o apertura nei suoi confronti di procedura concorsuale con finalità liquidatorie e cessazione attività. Revoca totale o parziale in relazione al momento in cui interviene dichiarazione di fallimento o apertura di altra procedura concorsuale

k)qualsiasi altra causa indicata da Provvedimenti pubblici

Nelle ipotesi di cui alle lettere d), f), g) la revoca è totale

Revoca totale comporta obbligo di restituire contributo in conto capitale ricevuto e versare un importo pari ad agevolazione ricevuta in termini di interessi agevolati maggiorato di un interesse pari a quello ufficiale di riferimento (TUR) vigente alla data di erogazione.

Revoca parziale determina riliquidazione del contributo con recupero delle maggiori quote versate, anche mediante detrazione da successive erogazioni, comunque sempre maggiorate di tasso di interesse pari a TUR. In caso di revoca parziale con rideterminazione del tasso di finanziamento agevolato, qualora non interamente erogato, successive erogazioni effettuate solo dopo aver raggiunto importo ridotto definito da Ministero; se invece già erogata somma superiore a quella calcolata, restituzione delle maggiori somme concesse “a semplice richiesta di banca finanziatrice, maggiorate di importo del differenziale interessi” a sua volta maggiorato di tasso di interessi pari a TUR

Revoca totale o parziale di agevolazioni comunicata a Ministero, Banca, Regione, al fine di recupero quote del contributo agevolato o in conto capitale

Risoluzione del contratto per inadempimento degli obblighi previsti o per estinzione anticipata mutuo, intervenuta dopo erogazione del saldo del contributo in conto capitale comporta revoca agevolazioni in conto interessi a decorrere da risoluzione.

Qui il link al bando e alla documentazione allegata

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Contributi a fondo perduto e mutui AGRICOLTURA: agevolazioni fino al 100% delle spese

RAMSES GROUP NEWS n. 294 – 18 marzo 2022

Per le imprese agricole e per quelle di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli arrivano i contributi a fondo perduto e i finanziamenti fino al 100% delle spese ammissibili. È stato infatti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 61 del 14 marzo 2022 il decreto del ministero delle Politiche Agricole del 22 dicembre 2021 che prevede i nuovi incentivi per i contratti di filiera. Sono previsti contributi in conto capitale e finanziamenti agevolati per le imprese del settore con sostegni in investimenti tra i 4 e i 50 milioni di euro.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati alle imprese agricole: ecco le agevolazioni

In totale, i fondi messi a disposizione per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati alle imprese agricole e a quelle che svolgono attività di trasformazione e di commercializzazione delle materie prime ricavate dai campi ammontano a 1,2 miliardi di euro. I finanziamenti andranno ai settori agricoli e alimentari, agricoli ed energetici, dell’acquacoltura e della pesca.

Contratti di filiera, da dove derivano le risorse messe a disposizione delle imprese agricole?

Le risorse messe a disposizione rientrano negli investimenti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Inoltre, ulteriori investimenti per 900 milioni di euro arrivano dal Fondo rotativo per il sostegno alle imprese agli investimenti in ricerca (Fri). Tali risorse sono gestiti dalla Cassa depositi e prestiti per i finanziamenti bancari concessi alle imprese del settore con tassi agevolati.

Imprese agricole, quali contributi a fondo perduto sono previsti per le spese ammissibili?

In merito alle imprese agricole, i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati previsti sono ammissibili per:

  • le spese di costruzione, di acquisizione o di miglioramento dei beni immobili;
  • l’acquisto di macchine e attrezzature;
  • per acquistare software e beni immateriali;
  • i costi generali;
  • l’acquisto di animali da riproduzione;
  • la partecipazione ai regimi di qualità e misure promozionali fino al 100%.

Imprese agricole, costruzioni beni immobili e acquisto di macchine, attrezzature e software con i contributi a fondo perduto

In rapporto ai contributi a fondo perduto ottenibili per le spese di costruzione, di acquisizione e di miglioramento dei beni immobili, le imprese agricole possono ottenere le seguenti agevolazioni:

  • il 50% se l’imprese è situata nelle regioni meno sviluppate e in transizione ecologica e digitale, il 40% nelle altre regioni;
  • la maggiorazione del 20% per imprese gestite da giovani o per progetti collettivi e con impatto ambientale.

Per acquistare le macchine e le attrezzature, per i software e i beni immateriali e per i costi generali le imprese agricole hanno la medesima intensità delle agevolazioni dei contributi a fondo perduto delle spese sostenute per la costruzione, l’acquisizione e il miglioramento dei beni immobili.

Acquisto di animali da riproduzione, quali contributi a fondo perduto sono previsti per le imprese agricole?

Tra le spese ammissibili ai finanziamenti a fondo perduto delle imprese agricole figura l’acquisto di animale da riproduzione. L’intensità massima dell’incentivo è del 30%. Si possono ottenere agevolazioni fino al 20% per le imprese gestite da giovani o per progetti collettivi e ad impatto ambientale.

Quali imprese agroalimentari sono ammesse ai contributi a fondo perduto e finanziamenti dei contratti di filiera?

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, secondo quanto dispone il decreto, andranno a favore delle  imprese della filiera agroalimentare Le tipologie di aziende ammesse agli incentivi saranno non solo le singole imprese ma anche:

  • le imprese organizzate in forma consortile;
  • società cooperative e consorzi;
  • le reti di imprese;
  • organizzazioni di produttori agricoli e associazioni di organizzazioni;
  • società che esercitano attività agricole e imprese industriali, commerciali e distributive.

Obiettivi dei contratti di filiera tra imprese e soggetti impegnati a realizzare gli investimenti

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati sono volti dunque a favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo di imprese appartenenti alla filiera agricola e commerciale. L’obiettivo è quello di creare relazioni più efficienti tra i diversi livelli della filiera incrementando le ricadute positive sulle produzioni agricole. Il contratto di filiera, pertanto, dovrà essere sottoscritti tra diverse imprese che partecipano alla filiera. Al contratto potranno partecipare anche altri soggetti beneficiari degli incentivi che si impegneranno in maniera diretta alla realizzazione degli investimenti e dei progetti.

Quali costi potranno essere finanziati fino al 100% da contributi e finanziamenti?

Le spese per realizzare gli investimenti  nell’ambito della filiera agroalimentare    potranno coprire fino al 100% dei costi mediante contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. In particolare, risultano ammissibili le seguenti spese:

  • costi per il personale. Si tratta di spese realizzate per finanziare le attività dei tecnici, dei ricercatori e del personale ausiliare necessario ad arrivare all’obiettivo del progetto di ricerca e di sviluppo;
  • costi per le attrezzature e per i beni strumentali a realizzare gli obiettivi dei progetti. Se il costo delle attrezzature o dei beni strumentale è previsto per un numero di anni superiore a quello necessario a realizzare l’obiettivo, si considera il costo di ammortamento degli anni corrispondenti alla realizzazione del progetto stesso;
  • allo stesso modo, il progetto può finanziare i costi di ammortamento degli immobili necessari per realizzare gli interventi. In tal caso, si considera il costo di ammortamento corrispondente agli anni di durata del progetto stesso. Ovvero gli anni nei quali l’immobile verrà utilizzato per realizzare gli investimenti in ricerca e sviluppo.

Costi di ricerca e spese generali ammissibili per i progetti di ricerca e sviluppo nella filiera agroalimentare

Ulteriori costi e spese sono ammissibili per ottenere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti della filiera agroalimentare. In particolare, sono ammissibili:

  • le spese per la ricerca, per i brevetti e relative licenze acquistati, per le consulenze necessarie in linea con le finalità del progetto di investimento;
  • i costi generali, comprese le spese di fornitura necessari al progetto stesso.

Da quando si potrà presentare domanda per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti della filiera agricola e alimentare?

Per la presentazione della domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati alle imprese della filiera agricola e alimentare è necessario attendere il provvedimento del ministero delle Politiche agricole. Nel decreto verranno indicate tutte le procedure e i termini per la presentazione delle domande e dei progetti di investimento delle imprese interessate ai fondi. Gli interventi devono essere iniziati dopo la presentazione dell’istanza di richiesta dei contributi e dei finanziamenti. Si tratta dunque di inviti a presentare proposte. Sulla base delle pratiche pervenute, il ministero stilerà una graduatoria delle potenziali imprese ammesse agli incentivi.

Si possono cumulare gli incentivi alle imprese agroalimentari con altri aiuti?

I finanziamenti e i contributi a fondo perduto per le imprese operanti nei settori agricoli e alimentari possono essere cumulati con qualunque altro aiuto di Stato. Sono compresi nella cumulabilità degli incentivi anche gli aiuti in regime de minimis. Tuttavia, le imprese dovranno prestare attenzione affinché l’intensità degli aiuti percepiti non superi il 100% di ammissibilità delle spese necessarie per portare alla realizzazione il progetto.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti per le imprese che trasformano e commercializzano i prodotti agricoli: quali sono?

Nell’ambito dei contratti di filiera, sono previsti contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolate per le imprese che trasformano e commercializzano prodotti agricoli. Anche in questo caso, per le spese ammissibili relative alla costruzione, all’acquisizione e al miglioramento dei beni immobili si può ottenere una percentuale massima di contributo pari al:

  • 50% per le imprese situate nelle regioni meno sviluppate e in transizione ecologica e digitale;
  • 40% per imprese situate in altre regioni.

Sono altresì previste coperture per le altre spese, ovvero per l’acquisto di macchine e attrezzature con le medesime percentuali di copertura e per l’acquisto o lo sviluppo e di software o di beni immateriali.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolate alle imprese agricole: caratteristiche delle agevolazioni

I progetti di spesa delle imprese agricole e di quelle di filiera per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli possono avere importi di spesa compresi tra i 4 e i 50 milioni di euro. Per poter richiedere una delle due formule di agevolazione (contributi o mutui agevolati), i progetti di spesa devono coinvolgere imprese del settore appartenenti a differenti stadi della filiera.

Come partecipare al V bando per i contratti di filiera

Con successivi provvedimenti il Mipaaf individuerà le risorse disponibili, i requisiti di accesso dei soggetti beneficiari, le condizioni di ammissibilità dei programmi e/o dei progetti, le spese ammissibili, la forma e l’intensità delle agevolazioni, nonché i termini e le modalità per la presentazione delle domande. Domande che dovranno essere presentate al Ministero che provvederà anche a verificare l’eventuale interesse al cofinanziamento da parte delle regioni e province autonome dove sono localizzati i progetti.

Conclusa la valutazione, i proponenti ammessi sono chiamati a presentare la proposta definitiva di contratto di filiera entro 90 giorni dalla pubblicazione della graduatoria. In caso di esito positivo, il Ministero approva la proposta definitiva e trasmette le risultanze dell’istruttoria e copia delle delibere di finanziamento bancario a CDP, affinché quest’ultima provveda a deliberare il finanziamento agevolato. A quel punto si passa alla sottoscrizione del contratto di filiera, cui segue l’erogazione del contributo in conto capitale.

LINK UTILI: Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, decreto 21/12/2021 (Gazzetta Ufficiale 14/03/2022, n. 61)

Se vuoi maggiori informazioni e avere maggiori possibilità di ottenere fondi e agevolazioni

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ARCHIVIO 2021

ISMEA Agevolazioni finanziarie settore agricoltura

GAZZETTA UFFICIALE – FINANZIARIA 2021 Legge 30/12/2020, n. 178 (G.U. 30/12/2020, n. 322, S.O. 46/L)

Credito Imposta Reti di Imprese agricole e agroalimentari SCHEDA 

BENEFICIARI

Reti di imprese agricole e agroalimentari, anche costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi o aderenti ai disciplinari delle «Strade del vino»

PROGETTI AMMISSIBILI

Sono ammissibili a questo incentivo la realizzazione o l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico, con particolare riferimento al miglioramento delle potenzialità di vendita a distanza a clienti finali residenti fuori del territorio nazionale, per la creazione, ove occorra, di depositi fiscali virtuali nei Paesi esteri, gestiti dagli organismi associativi di cui al presente periodo, per favorire la stipula di accordi con gli spedizionieri doganali, anche ai fini dell’assolvimento degli oneri fiscali, e per le attività e i progetti legati all’incremento delle esportazioni.

SCADENZE

In attesa di provvedimento attuativo entro il 31/01/2021

FONDI DISPONIBILI

5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.

RISORSE UTILI

GAZZETTA UFFICIALE – FINANZIARIA 2021 Legge 30/12/2020, n. 178 (G.U. 30/12/2020, n. 322, S.O. 46/L)

Fonte Rete agevolazioni.it


BONUS ALBERGHI e AGRITURISMI: SCHEDA 

Con il Decreto Agosto è tornato il credito d’imposta per la riqualificazione e il miglioramento delle strutture ricettive turistico-ricettive con una nuova modalità di fruizione: potrà essere liquidato in un’unica soluzione ed utilizzato esclusivamente in compensazione.

L’opportunità riguarda le imprese alberghiere, le strutture che svolgono attività agrituristica, le strutture ricettive all’aria aperta e le strutture termali. L’agevolazione è riconosciuta nella misura del 65% delle spese sostenute… 

PER APPROFONDIMENTI


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FINANZA AGEVOLATA IN AGRICOLTURA

Tutte le opportunità a disposizione degli imprenditori agricoli

RAMSES GROUP Redazione di progetti rivolti ad aziende agricole e del settore agro-alimentare

Ramses Group eroga servizi e consulenze professionali rivolti a soggetti desiderosi di avviare un proprio progetto in agricoltura, aiutandoli ad individuare l’azienda agricola idonea tra quelle in vendita nel territorio italiano e ad ottenere le fonti di finanziamento necessarie al suo acquisto.

Allo studio del progetto accompagna quindi l’analisi economico-finanziaria, l’analisi di sostenibilità degli investimenti necessari, l’istruttoria delle richieste per l’accesso a fondi comunitari erogati da ISMEA, Istituto per i Servizi al Mercato Agroalimentare di emanazione del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, e/o a prestiti erogati da istituti bancari convenzionati.

Dai giovani al primo insediamento fino agli esperti in cerca di nuove opportunità, gli imprenditori interessati ai finanziamenti agevolati nel settore agricolo sono in continua crescita. Ramses Group offre una prospettiva chiara e semplice delle possibilità per il futuro. 

Sei alla prima esperienza o vuoi scoprire le aree di agevolazione a disposizione?

RAMSES GROUP ti affianca, passo dopo passo


Vuoi creare un’impresa agricola?

RAMSES GROUP ti aiuta in tutte le fasi

IDEA PRELIMINARE

Cosa? Come? Dove? Quando? Ma soprattutto, perché?

Per avviare un nuovo progetto imprenditoriale è fondamentale avere una forte motivazione ed un’idea ben definita che potrà essere certamente migliorata lungo il percorso e alla luce dell’analisi di fattibilità.

BUSINESS PLAN

Analizza la concorrenza, il contesto di mercato ed i punti di forza (e di eventuale debolezza) della tua impresa; ragiona sugli obiettivi commerciali e sulla fattibilità tecnica del tuo progetto; individua fin da subito i correttivi ed apporta gli aggiustamenti che ti consentiranno di partire in maniera competitiva.

FORMA GIURIDICA

Sulla base del tuo profilo imprenditoriale e delle attività che intendi avviare.

SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA

Effettua delle proiezioni pluriennali sul fabbisogno finanziario della tua impresa in fase di avvio ed a regime, delle coperture necessarie e della loro provenienza.

SCEGLI IL TERRENO E LE COLTURE

Supporteremo la tua ricerca preliminare per individuare le colture più adatte al tuo terreno, in base alle peculiarità territoriali e di mercato, o per valutare l’acquisto di un nuovo fondo rispondente alle esigenze azienda.

IDENTIFICA E RACCOGLI LE RISORSE

Che la tua impresa necessiti di risorse economiche aggiuntive o di personale qualificato a supporto; Ramses Group può aiutarti ad individuare le migliori opportunità finanziarie e le competenze professionali più funzionali all’obiettivo.

VALUTA E ACCRESCI LE TUE COMPETENZE

Se non possiedi tutte le competenze professionali o le qualifiche richieste dalla normativa, potrai fare affidamento sui collaboratori che hai scelto di coinvolgere nel progetto, ed hai la possibilità di specializzarti e formarti – anche grazie a finanziamenti dedicati – per seguire direttamente tutte le fasi di lavoro della tua impresa.

PARTECIPA AI BANDI

Gli enti locali, i Ministeri e l’Unione Europea sostengono in vario modo l’auto-imprenditorialità, in particolar modo nel settore agricolo: individueremo insieme le opportunità meglio rispondenti alle tue esigenze a partire dal PSR  fino a tutte le agevolazioni per il marketing e la commercializzazione dei tuoi prodotti.

Con il nostro supporto, puoi avere  accesso a finanziamenti agevolati ISMEA ed avere fino a 2.000.000 di euro  (giovane tra i 18 e i 40 anni) per creare la tua azienda agricola. I fondi per il “Ricambio Generazionale in agricoltura” sono stanziati da ISMEA, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e alimentare. 

Obiettivo

Favorire l’imprenditoria agricola giovanile e il ricambio generazionale in agricoltura.

Di cosa si tratta

Si tratta di fondi europei destinati a:

  • Primo insediamento
  • Subentro in azienda già esistente
  • Opere di miglioramento in una azienda agricola già esistente

Aree di agevolazione

SETTORE AGRICOLO

Rientrano in questo ambito tutte le misure locali, nazionali ed europee mirate all’avvio di nuove imprese agricole e/o allo sviluppo delle imprese agricole attive mediante investimenti strutturali, di miglioramento produttivo e qualitativo e per favorire la commercializzazione delle produzioni.

SETTORE EXTRA-AGRICOLO

Numerose sono le possibilità di avviare o sostenere lo sviluppo di attività imprenditoriali extra-agricole: sia in collegamento alle imprese agricole stesse (strutture per il turismo rurale, ecc.) sia nell’ambito dello startup commerciale e produttivo in genere.

PROGETTI COMPLESSI

Mirati allo Sviluppo locale, all’Innovazione, all’aggregazione d’imprese, alla costituzione di Partenariati locali, nazionali ed internazionali.

——————————————————————————————————————–
ESEMPI DI BANDI A CUI PARTECIPARE

——————————————————————————————————————–

PRIMO INSEDIAMENTO

INVESTIMENTI   FINANZIABILI

  • Acquisto terreni e immobili
  •  Aziende agricole
  •  Aziende agrituristiche

DESTINATARI

  • Giovani tra i 18 e 40 anni, in forma individuale o societaria
  •  Non essere o essere già stati titolari di Partita Iva agricola
  •  Non essere segnalati nei circuito bancari come “cattivi pagatori”

CARATTERISTICHE

  • Erogazione fino a 2.000.000 € per le ditte individuali e società
  •  Agevolazione in forma di contributo a fondo perduto in conto interessi
  •  Studio e redazione di Business Plan

  SUBENTRO
  INVESTIMENTI  FINANZIABILI

  • Miglioramento fondiario (es. riconversione di impianti d’irrigazione con risparmio del 25% di acqua utilizzata)
  •  Opere edilizie
  •  Oneri per il rilascio della concessione edilizia
  •  Allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature
  •  Servizi di progettazione
  •  Beni pluriennali
  •  Opere agronomiche eco-compatibili ed eco-sostenibili
  •  … ed altro ancora!

 DESTINATARI

  • Giovani tra i 18 e 40 anni, in forma individuale o societaria
  •  Non essere o essere già stati titolari di Partita Iva agricola
  •  Non essere segnalati nei circuito bancari come “cattivi pagatori”

CARATTERISTICHE

  • Erogazione fino a 1.500.000 €
  •  Agevolazione in forma di mutuo a tasso ZERO
  •  Studio e redazione di Business Plan
  •  Erogazione a SAL

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